Richard Dreyfuss preferisce le grandi storie d’amore ai film d’azione con mille effetti speciali come Lo Squalo o Incontri ravvicinati del terzo tipo di cui è stato protagonista. Lo ha dichiarato il popolare attore americano, a Roma per presentare il cortometraggio Caserta Palace Dream, scritto e diretto da James Mc Teigue, in cui indossa i panni settecenteschi del geniale architetto Luigi Vanvitelli, ideatore della splendida Reggia di Caserta, più grandiosa di quella di Versaille, che ha imparato a conoscere preparandosi al ruolo. Una pellicola di solo una ventina di minuti, ma molto intensi, che vuol rendere omaggio al sogno e alla passione, realizzata nell’ambito del progetto Garofalo Firma il Cinema tra i ricchi saloni, le immense scalinate e i lussureggianti giardini del palazzo reale partenopeo, con nel cast Kasia Smutniak, Valerio Mastandrea, Ennio Fantastichini, Malika Ayane, che sarà trasmessa a più riprese dal 28 marzo sui canali Sky e poi online, gratuitamente, sul sito www.pastagarofalo.it.
Un viaggio nel tempo che accompagna gli spettatori in epoche diverse: dal 1759, quando il palazzo viene progettato, al 1930, dal 1945 ai giorni nostri dove con le sue fontane, i suoi giardini e le sue sculture è sempre indiscusso protagonista. Nel cortometraggio, inoltre, attraverso le parole e la visione di Vanvitelli è possibile ammirare alcuni degli scorci e delle opere più suggestive del Palazzo Reale, come la Fontana Margherita, quella di Eolo o quella di Diana e Atteone.
Per il regista Mc Teigue l’ amore per la Reggia iniziò nel 1997 quando vi girò con George Lucas due episodi del seguito della saga di Guerre Stellari. Non ha quindi esitato a cogliere l’occasione offertagli dal Pastificio Garofalo di poter portare sullo schermo la sua personale interpretazione di come abbia potuto sorgere un’opera di tale bellezza. E’ tornato così a Caserta per raccontare la sua versione della storia che ruota attorno alla musa ispiratrice della Reggia: Maria Amalia di Sassonia (Smutniak), moglie di Re Carlo di Borbone (Mastandrea), che con la sua passione per il genio architettonico italiano seppe capire e guidare l’opera del Vanvitelli (Dreyfuss) e che, attraverso il tempo, come immagina Mc Teigue, ha saputo trasmettere a chi ha animato e vissuto gli spazi del palazzo il segreto della sua bellezza: l’amore e la passione. Kasia continua a vivere nella splendida dimora attraverso i secoli. Dal ‘700, con indosso gli sfarzosi abiti da regina, innamorata del meraviglioso progetto e, platonicamente, del suo ideatore, si reincarna poi in una pilota americana portadispacci della Seconda Guerra Mondiale fino ad insinuarsi come cameriera su un set dei giorni nostri per ispirare la protagonista che, irradiata dal suo fascino, al suo fianco troverà l’ispirazione. “E’ stato bello recitare in una storia in cui ci si innamora per l’eternità – confida Dreyfuss -. Fare un kolossal è uno spreco di tempo, raccontare una storia d’amore no. Mi ha colpito che qualcuno abbia deciso di pubblicizzare il proprio marchio con un Festival dei corti, è rispetto per l’arte, un grande dono”.
“La prima parte del film è basata sui fatti, nella seconda la verità è più sciolta” spiega il regista.
“Incarnare personaggi tanto diversi mi ha affascinata, ma interpretare una regina è il sogno di ogni bambina – racconta Smutniak -. Con i meravigliosi costumi del ‘700 addosso mi sono divertita come una matta. Scorrazzavo per i saloni tra frotte di turisti giapponesi interdetti, finchè sono caduta. E poi non potevo perdere l’occasione di vedere Mastandrea vestito da Re Carlo!”. Anche se si dice scettica nei confronti della reincarnazione, ammette di aver subito il fascino di quella regale dimora. “Sento che è importante soprattutto la luce che da sempre la illumina” confessa. “Ci sono luoghi in cui puoi percepire certe presenze – aggiunge Dreyfuss -, questa reggia è troppo giovane per sapere se è uno di quei luoghi magici. Credo che esistano cicli del dopo vita – ammette -, non ne so molto, ma per un attore nel corso di una vita è possibile vivere molte vite”.
Malika Ayane, in una delle scene ambientate negli anni ‘30, interpreta il brano “o mistress mine” il cui testo è tratto da La dodicesima notte di William Shakespeare con le musiche di Davide Combusti “The Niro”, autore di tutta la colonna sonora del cortometraggio.
Sui canali Sky sono in onda i quattro precedenti corti prodotti da Pasta Garofalo: Questioni di Gusto di Pappi Corsicato, Armandino e il Madre di Valeria Golino, Di là dal Vetro scritto ed interpretato da Erri de Luca, The Wholly Family di Terry Gilliam.