Un viaggio rocambolesco alla scoperta e alla riconquista della vita. Due amici un po’ folli in fuga da un ospedale psichiatrico catapultati in realtà a loro sconosciute ma poi non così tanto lontane dai loro mondi interiori. E’ in sintesi la storia di Due piccoli italiani, buon film d’esordio alla regia di Paolo Sassanelli che ne è anche ottimo protagonista con il bravissimo Francesco Colella.
Un piccolo, emozionante film da non perdere, la cui realizzazione è costato tanto tempo e fatica all’attore regista pugliese, che finalmente dopo anni di attesa lo ha visto venire alla luce. Sassanelli, che da sempre sceglie con cura i suoi ruoli attoriali, ha puntato penna e cinepresa nel mondo della follia, partendo da un manicomio per analizzare e mettere a fuoco il manicomio della vita fuori da quelle mura, soprattutto quando si lascia un approdo apparentemente sicuro per fare i conti con la vita reale che, malgrado le apparenze e le difficoltà, può farti assaporare finalmente attimi di vera, felice libertà.
Si sorride e si riflette seguendo il cammino di questi due squinternati legati da una solidissima amicizia, che non demordono malgrado gli ostacoli con cui incoscientemente si misurano durante il loro surreale viaggio. Una sorta di fiaba antica e moderna che ti fa chiedere quali siano davvero i confini tra normalità e pazzia, se valga davvero la pena restare al riparo delle proprie certezze, rinunciando a vivere la vere emozioni.