A distanza di oltre trent’anni dal debutto del primo film, Ghostbusters torna nei cinema con una squadra tutta al femminile diretta da Paul Feig. Il terzo capitolo sugli improbabili tentativi di imbrigliare terrificanti e pericolosi ectoplasmi è ambientato al giorno d’oggi, interpretato da Kristen Wiig, Melissa McCarthy, Kate McKinnon e Leslie Jones, il meglio della comicità al femminile. Insieme fronteggeranno una nuova minaccia-fantasma intenta a distruggere New York. L’ unico ruolo maschile è per l’aitante Chris Hemsworth, nei comici panni dello svampito segretario Kevin.
Le reazioni dei fan club allo stravolgimento della saga non sono state entusiaste. Ma aver cambiato il sesso dei Ghostbusters, aggiornato la tecnologia e ripescato per qualche cameo i vecchi protagonisti, certamente divertirà i giovani spettatori di oggi. Si ride, infatti, e molto, assistendo alle disavventure delle quattro sgangherate scienziate alle prese con potentissimi, evanescenti devastatori che il pavido sindaco della Grande Mela vuol far passare sotto silenzio, attribuendo la distruzione della città ai più attuali terroristi, a suo dire più credibili dei fantasmi.
Come ha spiegato Paul Feig presentando il film a Roma, la sua sfida era girare una grande storia tutta al femminile, la difficoltà era trovare il cast giusto, e la giusta chimica per legare tutti i fronti. “Sono stato un grande fan del primo film – ha spiegato il regista–, non avevo mai visto una commedia avere quegli effetti strabilianti sul pubblico. La gente è andata in visibilio, era originale non solo divertente. Tutti abbiamo amato la banda composta da Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson, ma l’ idea geniale è stata creare un mondo di fantasmi con la tecnologia”.
Sapendo che nell’aria c’era il sequel Feig ha pensato di ingaggiare le quattro donne più divertenti di hollywood. Con Kate Dippold ha scritto molte battute e sketch comici, sul set tutti hanno seguito la sceneggiatura come una mappa, per poi dare però libero sfogo alla creatività delle protagoniste. Si è concentrato nel raccontare una storia di giovani donne geniali nel loro campo ma che non sono valorizzate nella società in cui vivono e che finiscono per essere davvero straordinarie. E il risultato, senza fare inutili paragoni col passato, è davvero esilarante.