La solitudine, il dolore, la tenerezza, il perdono sono al centro del film tv tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Filomena Marturano, diretto da Francesco Amato, in onda il 20 dicembre in prima serata su Rai 1. Protagonista una intensa Vanessa Scalera con Massimiliano Gallo, che non fanno certo rimpiangere le precedenti versioni interpretate, tra gli altri, al cinema, dalla Loren e Mastroianni. Una sfida riuscita anche per il regista piemontese,dover affrontare un testo napoletano del Grande Eduardo, riadattandolo per la tv con gli sceneggiatori Massimo Gaudioso e Filippo Gili, cancellando i riferimenti cinematografici, aggiungendo elementi di contemporaneità alla storia e esaltando la dipendenza affettiva dei due protagonisti.
Filumena è una donna con un passato da prostituta. Convive da anni con Domenico Soriano, un ricco pasticciere, manda avanti il laboratorio e la casa mentre lui continua a fare la bella vita illudendosi di essere ancora giovane. Per costringerlo a sposarla lei si finge in punto di morte, ma appena celebrato il matrimonio, Domenico scopre l’inganno e chiede l’annullamento. Solo allora la donna gli rivela che uno dei suoi tre figli, cresciuti in segreto, è in realtà suo. Le certezze dell’uomo vacillano e il desiderio di scoprire quale dei ragazzi è sangue del suo sangue inizia a consumarlo.
“E’ l’unica commedia in cui De Filippo sottrae al tema della famiglia quel sentimento di cinismo e rancore che caratterizza altri suoi testi celeberrimi e si abbandona al melodramma -Spiega Amato, presentando il telefilm con i due protagonisti -. Abbandonarsi all’amore: questo è il percorso di una tosta, indurita dalla vita, come Filumena. Una che all’inizio non sa cosa significa piangere ma che alla fine invece si commuove e ci dice che piangere è bello, che la tenerezza è l’obiettivo della nostra vita. Una grande storia d’amore, un melodramma colmo di tenerezza, ma nascosta, o trattenuta, senza abbracciarsi mai, senza concessioni retoriche, senza una lacrima, fino alla fine”. Per evitare che l’happy end potesse rendere patetica la scena finale, l’ ha stemperata con la tenerezza. E per non rendere ideologica la scelta antiabortista della protagonista, al montaggio ha modificato un piccolo passaggio. “Deve risultare una scelta umana, di coraggio, d’amore”
Vanessa Scalera non si è ispirata a Titina, né alla Loren, né alla Bianchi o alla Melato. Ha fatto la sua Filumena. Due coach napoletani veraci l’hanno aiutata a nascondere il suo accento salentino. “E’ovvio che ci sarà il confronto con un ruolo enorme interpretato da grandi attrici italiane – confessa – ma il regista mi ha aiutato a dimenticare certi primi piani, le loro battute, a dare una mia visione di questa donna, che spero sia possibile e non probabile”. Hanno lavorato sul perdono, racconta l’attrice. “Sono due persone che hanno fallito nel loro rapporto di coppia, talvolta aggressivo. Si guardano teneramente e si perdonano”.
Scavando nel testo di Eduardo, Gallo ha trovato tante sfumature. “E’ una commedia intensa, la protagonista è molto moderna, è incredibile il modo con cui l’autore nel 1950 ha descritto il femminile – commenta l’attore napoletano -. Vanessa e io ci intoniamo sempre perfettamente, abbiamo lavorato molto sulle dinamiche interne alla famiglia, ma senza stravolgere le cose già scritte da Eduardo”. Non pensa sia eccessiva un’ennesima replica di questa storia . “I testi vanno messi in scena per non sminuire l’autore- sottolinea -, poi va giudicato il lavoro fatto da noi, che comunque abbiamo sposato questo progetto con onestà intellettuale”.