Gli attuali conflitti bellici confermano l’importanza della difesa aerea. Per festeggiare il centenario dell’Aeronautica Militare la Rai propone mercoledì 29 marzo in prima serata su Rai 1 la docufiction I Cacciatori del Cielo, che ripercorre le vicende dell’eroico pilota Francesco Baracca durante la Prima Guerra Mondiale. A dargli vita sullo schermo un intenso Giuseppe Fiorello affiancato da Andrea Bosca, Luciano Scarpa, Claudia Vismara diretti da Mario Vitale. Un ottimo mix tra finzione, documentario e animazione per sviluppare una storia emozionante che si dipana tra il vero e il romanzato, con suggestivi filmati d’epoca forniti dall’Istituto Luce, in parte girata grazie al Museo Baracca di Lugo di Romagna, nella casa dove visse il pilota, dov’è conservato lo SPAD VII S2489 alla cui guida l’eroe, scomparso trentenne durante un’azione di guerra, conseguì la sua 30a vittoria. Altre riprese sono state realizzate in Veneto, a Nervesa della Battaglia, dove è stata utilizzata anche la replica volante dello SPAD XIII, uno degli iconici aerei di Baracca, a Villafranca di Verona, a Lonigo e presso il Museo Villa Lattes di Istrana.
Prodotto da Rai Documentari con Anele e Luce Cinecittà, con il patrocinio dell’ Aeronautica Militare, i ministeri della Difesa, Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, il telefilm ripercorre le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923.
Un racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, amore, coraggio e spirito di sacrificio. Romagnolo, sanguigno, istintivo e coraggioso, affascinante e colto, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio, Baracca per i suoi meriti sarà in breve promosso capitano e poi maggiore, fino ad assumere il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”. Fu infatti soprannominato “l’Asso degli assi” per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra e in assoluto, ottenendo 34 vittorie nei combattimenti aerei.
“Non era orgoglioso del suo primato – spiega Fiorello presentando la fiction in Rai con regista, cast e vertici dell’Aeronautica -. Andava in guerra per abbattere il simbolo del nemico non l’uomo e qualche volta ce l’ha fatta”. Per entrare a fondo nel personaggio che conosceva poco, l’attore si è affidato completamente al regista. “E’ una delle storie poco note del passato – Commenta -, pilotavano in condizioni assurde e grazie alle loro gesta eroiche ci hanno permesso di volare oggi in sicurezza”.
E’ inventata invece la figura del meccanico Piovesan, impersonato da Bosca, che lo descrive: “Un uomo semplice ma con la stessa passione e curiosità del suo capo, che lo incitava a studiare per crescere”. Altra figura carismatica dell’aviazione di allora è il Comandante Piccio, ottimamente interpretato da Scarpa. “Un aviatore è un poeta – sostiene l’attore -, ma in guerra c’è poco di poetico”. “Norina fu il grande amore di Baracca, uomo molto ambito dalle donne – spiega Vismara -, una donna tenera, ingenua che vedeva oltre l’eroe, l’uomo con le sue paure, le sue emozioni”.
La Rai continuerà in vari modi a festeggiare il compeanno dell’ Aeronautica, che invita tutti il 16, 17 e 18 giugno a recarsi all’ Aeroporto di Pratica di Mare, alle porte di Roma, per assistere tra l’altro a voli acrobatici con gli storici caccia G91.