Fino al 17 al Sistina di Roma e poi in tour per l’Italia fino al 24 aprile
Sconfiggere la crisi col buonumore. È la ricetta offerta dal Teatro Sistina di Roma che ha registrato il tutto esaurito e una folla di vip alla prima di The Full Monty. Si ride di gusto sulle disavventure di sei disoccupati che per sbarcare il lunario si danno allo spogliarello. La recessione e la voglia di darsi da fare per reinventarsi un’occupazione, temi alla luce delle cronache quotidiane, hanno spinto il produttore e regista Massimo Romeo Piparo, ormai di casa nel tempio romano della commedia musicale, a adattare per l’Italia una versione davvero originale (dal costo milionario!) della vicenda dei disoccupati spogliarellisti più amata di tutti i tempi, al cinema come in teatro. Dopo il Sistina, dove resterà fino al 17 febbraio, lo spettacolo approderà fino al 24 aprile sui palcoscenici delle principali città italiane.
Tra le suggestive scenografie, la direzione musicale di Emanuele Friello e le coreografie di Bill Goodson, si dipana la tragicomica vicenda dei sei operai disoccupati, intepretati da attori collaudati come Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Sarno, Pietro Sermonti che si cimentano per la prima volta in un musical, impegnandosi con tenacia e ironia in esilaranti performances nell’inusuale veste di cantanti e ballerini.
Ce la mettono tutta, e il pubblico segue divertito i loro goffi tentativi di imparare le sensuali mosse dello streaptease che consentirà loro di guadagnare, in un colpo solo, ben 50 mila euro! E sarà proprio questa la molla che li terrà uniti e motivati nell’affrontare le prove “clandestine” dello spettacolo che si concluderà in un vero teatro, di fronte a un nutrito pubblico di sole donne (mogli comprese) con il loro nudo integrale. Sul palco anche due veri disoccupati, Marco Serafini (38 anni di Moncalieri, ex rappresentante ed ex impiegato di una ditta di pulizie) e Simone Lagrasta (24 anni, ex falegname) reclutati da Piparo a Torino durante una sorta di “fiera sindacale del cerca lavoro”, che hanno dimostrato una padronanza delle scene in certi momenti superiore a quella dei loro “maestri”.
«Quando a 38 anni sei disoccupato, non stai tanto a guardare cosa ti va bene e cosa no – racconta Serafini -. Ho fatto il provino con lo stesso spirito con il quale avrei potuto affrontare un colloquio per operatore ecologico! È una grande opportunità che faccio ancora fatica a realizzare, ma voglio rimanere con i piedi per terra, anzi…fissati nel cemento!». «Non posso credere che una simile fortuna sia capitata proprio a me – gli fa eco Lagrasta -. Recitare in questo musical nei teatri più importanti… non è roba da poco! Ce la metterò tutta!». E in scena si è visto.
Tutti comunque divertenti e ironici inventori di battute legate all’attualità (anche televisiva), con il “piccoletto” livornese Ruffini e il “sovrappeso” Fantoni davvero bravi nel calcare la mano sulle loro “carenze” fisiche, con gustose sfumature dialettali. Più impacciati invece i “fusti” Muniz, Sermonti e Calabresi nel doversi esibire coperti solo da pruriginosi tanga. Ad applaudirli in sala una folla di “colleghi”, tra cui Serena Autieri, Rossella Brescia, Tosca D’Aquino, Neri Marcorè, Vittoria Puccini, Amedeo Minghi, il produttore Bibi Ballandi, Francesco Pannofino, il duo comico Lillo&Greg, Ninni Bruschetta, Giancarlo Magalli. E ancora, Renato Balestra, Beppe Convertini, Mariangela D’Abbraccio, Jocelyn, il maestro Gianni Mazza, il ballerino e coreografo statunitense Russell Russell e un inattesa, gustosa incursione del mitico Dario Ballantini di Striscia nei panni dell’onorevole La Russa.