La precarietà del vivere oggi è al centro del film Fuori c’è un mondo che Giovanni Galletta ha appena finito di girare a Roma con protagonisti Emanuele Bosi, Giulia Anchisi, Bruno Crucitti e Alberto Tordi, prossimamente nelle sale.
Al centro della storia un giovane scrittore che riesce a vincere lo stato di depressione che lo ha portato ad evitare a lungo le persone e che vede il mondo riprendere ad accoglierlo nella sua struggente bellezza, sebbene l’approdo al cambiamento ed alla ricerca della felicità che sta inseguendo si rivelerà tutt’altro che semplice.
I protagonisti del film sono i versanti, le voragini non troppo dissimili del malessere esistenziale tipico di questi tempi. Persone sfiduciate nei confronti delle vita e ferite nel profondo a causa dell’estrema difficoltà di realizzare i propri sogni.
“Lasciare cadere la possibilità di riconoscersi realizzati e, quindi, felici sarebbe inaccettabile, significherebbe non solo arrendersi, ma perdere la speranza che esista un senso nella propria vita – spiega il regista -. Il mio film è un dramma che parla della precarietà esistenziale, ma non solo, della vita, ed è passando nel culmine della ‘tempesta’ più grande della loro esistenza, combattendo con le intemperie peggiori, che i protagonisti troveranno, forse, la liberazione dalle loro prigioni e, magari, la possibilità di una rinascita attraverso la visione reale di un orizzonte in cui la felicità sembra raggiungibile”.