Bombay Rose, di Gitanjali Rao e Sanctorum di Joshua Gil saranno i film di apertura e chiusura del la Settimana Internazionale della Critica 2019, la sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre, composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. Il primo è una coproduzione tra Regno Unito, India r Francia, il secondo è prodotto in Messico, Qatar e Repubblica Dominicana.
In concorso sette opere prime in anteprima mondiale; Jeedar el sot (All this victory) di Ahmad Ghossein (Libano, Francia, Qatar); Partenonas (Parthenon) di Mantas Kvedaravičius (Lituania, Ucraina, Francia); El Principe (The Prince) di Sebastian Muñoz (Cile, Argentina, Belgio); Psykosia (Psychosia) di Marie Grahtø (Danimarca, Finlandia); Rare Beasts di Billie Piper (Regno Unito); Sayidat Al Bahr (Scales) di Shahad Ameen (Emirati Arabi Uniti, Iraq, Arabia Saudita); Tony Driver di Ascanio Petrini (Italia, Messico).
Negli anni, la Settimana Internazionale della Critica, fondata nel 1984 da Lino Micciché, ha selezionato le opere prime di registi emergenti poi affermatisi nel panorama cinematografico internazionale. Opere libere. Lavori in grado di mettere in discussione lo stato delle cose. Film ancorati nel mondo. Vengono da luoghi specifici per andare incontro al mondo. Una selezione di film che si affaccia volentieri sul fantastico, ibridandosi con il thriller, il fantasy e l’animazione. Opere attraversate tutte dal piacere del racconto e dell’affabulazione senza mai dimenticare la sfida della forma. Accompagnati da alcuni degli interpreti più interessanti degli ultimi anni come Alfredo Castro, Trine Dyrholm, Billie Piper e altri ancora. Una selezione ancora una volta e in continuità con le edizioni precedenti, nel segno del femminile e dell’esplorazione dei corpi e della sessualità.