Un inedito identikit del mitico ladro creato dalle sorelle Giussani arriva al cinema solo l’11, 12, 13 marzo col docu-film Diabolik sono io, scritto da Mario Gomboli e Giancarlo Soldi che ne cura anche la regia, prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con Astorina.
Oltre a mostrare rari materiali d’archivio della casa editrice, il docu-film vuole anche indagare sul mistero del primo disegnatore di Diabolik, Angelo Zarcone, inspiegabilmente scomparso senza lasciare tracce dopo aver consegnato le tavole del primo albo della saga. Di Zarcone, soprannominato ‘il tedesco’ per la carnagione chiara e i capelli biondi, si sa soltanto che dopo aver consegnato alla redazione Astorina le tavole de Il Re del Terrore, il primo numero di Diabolik, sparì senza lasciare recapiti. Sembrava essersi volatilizzato. Si narra che nel 1982, in occasione del ventennale della testata, Angela e Luciana assoldarono persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovare Zarcone, ma il misterioso disegnatore si era come dissolto nel nulla. Un uomo in fuga, un latitante, un’ombra nera che si aggira nella notte, cosa succederebbe se quel disegnatore si trovasse oggi a cercare se stesso? Chi troverebbe? Angelo Zarcone oppure Diabolik?
Partendo da questo spunto, il docu-film immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, avvalendosi di una galleria di testimoni dell’Olimpo del fumetto, Milo Manara, Mario Gomboli, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Gianni Bono, Giuseppe Palumbo, di esperti del noir come Carlo Lucarelli e Andrea Carlo Cappi, di registi visionari come i Manetti bros., del costumista Massimo Cantini Parrini oltre che della partecipazione straordinaria di Stefania Casini nei panni dell’avvocato Bianca Rosselli. Anche se a fare da fil rouge della narrazione saranno ancora una volta loro, le sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai, un materiale preziosissimo, che insieme ai ‘Super8 ritrovati’ dei viaggi di Angela e Luciana attorno al mondo, alle tavole storiche dell’archivio Astorina e agli omaggi disegnati dal vivo da Giuseppe Palumbo, contribuiranno a dare vita a un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.