I capolavori del cinema dell’ ex Germania dell’Est approdano dal 5 al 28 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma con la rassegna C’era Una Volta il Muro che riporta sul grande schermo 20 capolavori prodotti nella DDR dal 1946 al 1990. Film di grande impatto, spesso in conflitto con la censura e i dettami del regime dell’epoca e capaci di raccontare con passione la storia, la politica e la società oltre la cortina di ferro.
L’evento, promosso da Azienda Speciale Palaexpo e Goethe-Institut Rom, in collaborazione con DEFA Stiftung, è a ingresso gratuito con le proiezioni in versione originale con sottotitoli italiani.
Un viaggio affascinante attraverso un mondo cinematografico ricco di contraddizioni e sospeso tra ansia di emancipazione e propaganda, ribellione e censura, ma il cui indiscutibile valore storico e artistico lascia ancora oggi a bocca aperta. Si parte venerdì 5 maggio è Il cielo diviso, tratto dal best seller di Christa Wolf e girato a pochi anni dalla costruzione del Muro, in cui la storia d’amore dei due protagonisti e la loro separazione riflette la drammatica divisione delle due Germanie. Ritirato più volte dalla circolazione per motivi politici, è un film emblematico di quella ribellione sotterranea che si ritrova anche in molti titoli degli anni ’60 in programma, spesso resi invisibili per anni, come Io sono il coniglio di Kurt Maetzig oKarla di Herrmann Zschoche, dedicato a una giovane insegnante dai metodi innovativi.
Il fermento giovanile torna protagonista anche ne La leggenda di Paul e Paula, la commedia romantica più amata di sempre nella DDR, o in un titolo fondamentale comeComing Out, unico film gay mai girato in Germania Est e proiettato per la prima volta la sera della caduta del Muro. Spiccano inoltre in cartellone diversi film legati al tema della Seconda Guerra Mondiale, dal capolavoro di Konrad Wolf Avevo diciannove anni al poetico Jacob il bugiardo, candidato all’Oscar nel 1975 e poi ispiratore di tanti film successivi, compreso lo stesso La vita è bella di Benigni, fino a Gli assassini sono tra noi, noir antinazista girato nel 1946 in una impressionante Berlino distrutta dai bombardamenti. Ma tra i titoli più eclatanti neanche vanno dimenticati oggetti di culto come il fantascientifico Sojux 111 terrore su Venere, né documentari come Die Mauer, di Jürgen Böttcher, opera mai eguagliata per ricchezza e profondità nel racconto della storia del Muro di Berlino, oWer die Erde liebt, reportage di una sorprendente Woodstock dell’Est del 1973.