Woody Allen torna a scavare nell’universo sentimentale femminile tra le magiche atmosfere del film La Ruota delle Meraviglie, nelle sale dal 14 dicembre con Lucky Red. La musa scelta stavolta dall’ ottantaduenne regista newyorkese per dar corpo a un’ ex attrice frustrata intrappolata in un matrimonio di convenienza, è Kate Winslet, affiancata dagli altrettanto bravi Jim Belushi, Juno Temple e Justin Timberlake. Intorno a loro, nel frastuono del festaiolo parco divertimenti di una Coney Island anni ‘50, si dipana una storia non particolarmente originale ma resa poetica e coinvolgente dagli stupendi colori, musiche e ambientazioni tanto care all’autore. Una commedia sentimentale drammatica, in cui si intreccia la scialba vita di quattro personaggi tra fragili speranze di riscatto sentimentale e nuovi sogni, che mette anche stavolta mette a fuoco l’amore e i tradimenti.
Il classico triangolo lei, lui, l’altra, ossia la giovane e bella figliastra del giostraio che, ignara della relazione della moglie del padre con l’aitante bagnino, gli soffia il giovane amante. La fanciulla, scappata di casa anni prima per sposare un gangster contro la volontà paterna, fugge dal talamo e torna scornata all’ovile, approdando a sorpresa nel luna park dove il babbo gestisce la ruota panoramica. Uno scialbo vedovo bolso e attempato, risposatosi con una divorziata con figlio carico che sbarca il lunario facendo la cameriera. Il malavitoso sguinzaglia due sicari per riacciuffare la mogliettina, lei si nasconde a casa del padre e si innamora del giovinastro, scatenando ira e vendetta della matrigna.
Allen rende giustizia a un cinema delicato, sognante, a tinte gialle, rivisitando i tanto amati e per lui vitali angoli del popolare parco divertimenti americano, che lo hanno emozionato fin da bambino, e in cui torna ad immergervi anche stavolta la dimora dei protagonisti. Scrive di proposito ruoli femminili un po’ eccessivi, che vivono momenti difficili, scegliendo da vero maestro attrici molto intense per dimostrare tutta la loro bravura.
La Winslet racconta che era terrorizzata, non sapeva da dove cominciare per non ridurre la figura di una donna così complessa ad un cliché, a una caricatura. Ginny, spiega l’attrice, è un’anima in pena, vulnerabile, che non ama il marito e cerca qualcosa di più emozionante. Humpty, il marito, è un debole con entrambe le donne della sua vita, si descrive Belushi. E’ uscito dalla spirale dell’alcool con l’aiuto della moglie, se la perdesse morirebbe. Lei è fragile ma affronta qualsiasi ostacolo superandolo. La giovane e ambiziosa Carolina, racconta la Temple, è come una gazza ladra che vede qualcosa che brilla e non scorge il lato oscuro di tanto scintillio. Il romantico lifeguard Mickey, aspirante drammaturgo, spiega Timberlake, è attratto dalla tragicità di Ginny, più matura di lui e emotivamente in pericolo. Allen li ha dipinti tutti con la magia che scaturisce come sempre dal suo genio, anche nei film meno riusciti.