“Noi Amministratori siamo come missionari e lo facciamo con amore perché ci crediamo”. Angelo Vassallo, sindaco di Pollina, ci credeva talmente tanto da sacrificare la propria vita in nome della legalità e della difesa del territorio. A ripercorrere la sua meravigliosa e travagliata avventura, conclusa da sette colpi di pistola il 5 settembre del 2000 (i cui responsabili non sono ancora stati trovati) è Sergio Castellitto nel bel film di Maurizio Zaccaro Il sindaco pescatore, in onda lunedì 8 febbraio su Rai 1. Una storia raccontata con toni leggeri e drammatici, da non perdere, ispirata all’omonimo libro di Dario Vassallo e Nello Governato, prodotta da Rai Fiction con Solaris di Azzurra e Guglielmo Arié.
“Ci sono vite che non possono essere dimenticate per i valori di coraggio e difesa dell’ ambiente, nostro patrimonio comune. La nostra forza è farle conoscere al grande pubblico televisivo, soprattutto ai giovani – ha sottolineato il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta di fronte a una miriade di studenti liceali, assiepati in una multisala romana per assistere emozionati e attenti all’anteprima del film al fianco dei familiari di Vassallo -. Per contrastare il malaffare le piccole regole della buona convivenza sono altrettanto importanti delle grandi regole della convivenza civile”.
“E’ un’occasione importante per conoscere la sua vita e la sua terra, il Cilento, sofferente per le azioni delle malavite organizzate – ha spiegato il presidente del Senato, Piero Grasso, prima della proiezione-. Abbiamo fatto un’indagine sulle intimidazioni agli amministratori locali, da Nord a Sud tutti soffrono violenze fisiche e verbali, vanno difesi e protetti. Vassallo amava la sua terra, il suo mare, è stato ucciso per la sua azione personale a difesa del territorio. C’è bisogno di giustizia, bisogna continuare per dare una risposta, la merita tutto il nostro Paese”.
“E’ una storia che lascerà il segno nell’immaginario di chi la vede – ha aggiunto il direttore generale Rai, Antonio Campo Dall’Orto -. Il servizio pubblico lancia messaggi che possano influenzare le azioni della gente, diventare un riferimento”.
Castellitto ha restituito magnificamente, senza retorica, con sfumature di umorismo e amarezza, la grande umanità di Vassallo. “Angelo era un simbolo per tutti, l’ha pagato con la vita- ha sottolineato -. Ci insegna che dietro una buona politica c’è un sogno, lui l’ha realizzato, ha fatto il sindaco come faceva il pescatore. Il mare è un luogo che ti può divorare, diceva. Ai cittadini di domani dobbiamo trasmettere questi valori. Il modo più bello per ricordarlo è questo film”.
L’attore, Zaccaro e Arié avevano messo subito gli occhi sul libro scritto dal fratello. “Conoscevo Dario, ho vissuto la vicenda quasi in diretta – racconta Guglielmo Arié -, a metà del 2011 decidemmo di farne un film, c’è voluto un accurato lavoro di sceneggiatura, montaggio e ricerca delle musiche per realizzarlo nei luoghi dove Angelo visse”.
“C’era un racconto potente nel libro – spiega il regista -, l’ho rielaborato a Pollica e Acciaroli, conoscendo la sua famiglia, gli amici, i collaboratori. Ad Angelo non interessava il potere personale, si batteva quotidianamente per indicare la strada del rispetto del prossimo. Volevo far rivivere le sue parole, i suoi racconti, le sue provocazioni, i suoi sogni di uomo del sud, le sue sonore risate, le sue incazzature”.