Figli, Mariti, Amanti… un racconto in cui riconoscersi e immedesimarsi. Lo propongono Simona Izzo e Ricky Tognazzi al Teatro Sala Umberto di Roma dal 12 al 30 aprile. Scritta dall’attrice, protagonista col marito che ne cura anche la regia, la storia si svolge di notte in un sofisticato loft destinato a trasformarsi da dimora accogliente in territorio di scontri e riconciliazioni.

Una pièce dall’emblematico sottotitolo Il maschio superfluo, con al centro una coppia addestrata a battibecchi e schermaglie domestiche, che subisce l’intromissione di una seconda coppia composta da una vecchio amico in perenne stato di necessità e da una sua recente e assai più giovane compagna.

I due trascineranno a casa dei primi l’onda lunga di una litigata furibonda e impietosa che getterà anche costoro in un rutilante vortice di rinfacci senza esclusione di colpi dando corpo alla messa in campo di un alterco assoluto, denso di colpi di scena e tessuto da battute fulminanti. Due relazioni che si fonderanno, in una girandola di malintesi e permalosità sino a ricomporre il paesaggio di una nuova armonia. Se più forte o più precaria della precedente è materia offerta alla discussione.

In trent’anni di attività Ricky Tognazzi ha firmato la regia di circa trenta film, una sola commedia e ora affronta il suo primo copione di autore italiano: sua moglie Simona. “Ha molti tratti affini ai titoli con cui già mi sono confrontato- spiega- . Innanzitutto, la straripante forza ritmica, l’esuberanza di dialoghi, l’incalzante capacità che hanno le battute di mordersi l’un l’altra. Voci che si intrecciano le une alle altre maturando relazioni, caratteri, personaggi e, infine, una storia. Dalle voci in collisione mi è stato facile  immaginare lo scaturire, con prepotenza comica, di corpi, di fisionomie e di situazioni. Importante è che poi il testo sappia far dimenticare i suggerimenti della realtà”.