Il tema del rapporto tra razze torna sugli schermi nel film di Mike Binder Black and White, tratto da una vicenda realmente accaduta, prodotto e interpretato da Kevin Costner con Octavia Spencer e la giovane e strepitosa debuttante Jillian Estell. Una commedia dai toni drammatici in cui Kostner non disdegna di mostrarsi con un fisico provato dagli anni e dall’abuso di alcolici per impersonare un avvocato rimasto vedovo alle prese con le difficoltà di crescere la nipotina birazziale, rimasta orfana della mamma alla nascita. Quando la nonna paterna tenterà di strappargliela per affidarla al figlio tossicodipendente e inaffidabile, ne scaturirà una battaglia legale che farà riemergere pregiudizi rimasti a lungo sopiti. Un uomo disperato che lotterà come un leone per trovare una strada verso la comprensione e il perdono tra due mondi molto diversi in cui nulla è semplicemente bianco o nero. Ne abbiamo parlato a lungo con l’attore, a Roma per presentare il film.
Cosa le è piaciuto di questa storia?
La bellezza del mondo è sempre stata rappresentata dalle differenze. Le cose più belle che mi sono capitate nella vita erano con persone di cui non parlo neppure la lingua.
Il tema razziale perseguita voi americani
Abbiamo importato gli schiavi che hanno contribuito a formare l’America, quell’errore l’abbiamo pagato a caro prezzo. Come si risolve il problema? Io ho cercato di affrontarlo realizzando un film che ci parla di come vanno le cose oggi, per aprire una discussione.
Quando ha deciso di produrlo?
Cli Studios non lo volevano, dissi a mia moglie che questo film lo dovevamo fare e alla fine ci abbiamo messo noi i soldi. Sarà utile per tutti quelli che di razzismo vogliono parlare. Pur affrontando un argomento serio il film è pieno di umorismo, di colore, se fa scaturire un sorriso è utile.
C’è differenza tra fare film drammatici o commedie?
Per ogni film l’approccio è diverso, non ho mai cercato di fare un solo genere, sarebbe stato forse più furbo, mi sono sentito sempre libero di fare film grandi e piccoli, soprattutto quelli che non vuole fare nessuno.
Che nonno è nel film?
Ho seguito la sceneggiatura. E’ uno che beve troppo perché ha perso le due donne importanti della sua vita e sta lottando per mantenere l’ultimo anello di congiunzione, la nipotina, quando sai per cosa ti batti sai quello che devi fare
Attore, produttore, ha una band rock e 7 figli. Non le basta?
Nella vita abbiamo l’opportunità di essere tante cose, io recito, faccio musica, viaggio, tutto può cambiare ma non cessa mai invece la responsabilità che ho come padre. Lavoro tanto ma sto anche tanto a casa, porto i figli a scuola, evito che si picchino, la piccola di 4 anni vive ogni sera drammi tremendi. La maggiore, 28 anni, mi ha accompagnato in Italia per presentare il film, è lei che canta nel film, è una grande gioia camminare per Roma al suo fianco. Il mondo non vede la parte che più mi da gioia, la famiglia, gli amici.
Essere attore che peso ha nella sua vita?
E’ una cosa strana anche se mi dà molti vantaggi: mi trattano con grande rispetto, mi offrono il meglio del loro tempo, lo apprezzo, non vengo da una famiglia di gente ricca o famosa, quando decisi di fare l’attore mio padre non sapeva come aiutarmi, fu dura, la mia vita è diventata più di quanto avrei mai sperato. Il poster di Balla coi lupi ce l’ho incorniciato a casa
Il cinema le ha anche fatto guadagnare premi prestigiosi
E’ stato bello ricevere un Globo d’Oro per la recitazione, ho portato mia moglie alla cerimonia di premiazione, era elegante, bellissima, al ritorno a casa abbiamo provato a fare l’ottavo figlio!
Com’è oggi Hollywood?
C’è spazio solo per i grandi film che sono arrivati a costare anche 200 milioni di dollari. Chi ama il cinema davvero trova un posto anche per i film più piccoli che possono guadagnare anche parecchio. Balla coi Lupi costò 16 milioni di dollari e ne incassò 50. I miei successi sono stati tutti con piccoli film. Questo ha un messaggio che ci aiuta. Quando parli di razzismo l’atmosfera si surriscalda, il messaggio che emerge da questa storia evita che questo accada, spero che il pubblico lo colga.
A proposito di pregiudizi, di una donna bella spesso si pensa che non sia brava.
Nella vita viviamo di impressioni, e questo vale anche per il colore della pelle. Conta ciò che pensi di una persona. Se nel cinema sei un bell’uomo pensano che sei fortunato ma con poco cervello. Io non sono poi tanto stupido ma sono molto fortunato. Mia moglie mi ha attratto perché è molto bella ma poi, quando ci ho parlato, mi sono innamorato della persona.