Non c’è due senza tre. Il 30 novembre si conclude la saga di Smetto quando voglio con l’ uscita in sala dell’ultimo divertente capitolo: Ad Honorem scritto e diretto da Sydney Sibilia, con le ottime atmosfere musicali create da Michele Braga, prodotto da Fandango con Rai Cinema e portato da 01 su 350 schermi.
Dopo l’esilarante avvio della geniale storia, la seconda deragliante puntata in salsa western Mastercass, la banda dei superlaureati torna a far ridere, uscendo di galera in modo rocambolesco e riunendosi per sventare un attentato a base di gas nervino che provocherebbe una strage.
La banda è la grande ricchezza della trilogia che contamina la commedia italiana con le saghe americane stile Marvel. Stavolta il cast è arricchito, facendo leva sulle indiscusse doti comiche dei bravissimi Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Neri Marcorè, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Luigi LoCascio, Greta Scarano, Valeria Solarino e di un ironico Peppe Barra.
“Ad Honorem è stato scritto di getto, di pancia e di cuore, procedendo su un percorso già tracciato – spiega Sibilia -. Tutti gli elementi dei primi due film servivano a portarci verso un’unica soluzione finale, chiudendo il cerchio in un definitivo faccia a faccia tra il buono e il cattivo”. Per il cattivo ha preso spunto dal geometra Calboni, l’ acerrimo nemico di Fantozzi e per dare verosimiglianza alle gesta di un personaggio così spietato e senza scrupoli, ma molto umano, l’autore ha voluto convincere gli spettatori delle sue ragioni, per rendere chiaro che tra buoni e cattivi c’è sempre un ribaltamento di fronte.
Un progetto complesso, che ridà onore all’asfittico cinema italiano, partorito in sei anni, durante i quali il momento storico è cambiato, ma la situazione dei ricercatori purtroppo no.