In una società che vive di precariato, come si può salvare un posto di lavoro? In nome dell’amicizia ci pensa una sorta di sgangherata banda di ‘soliti ignoti’ del terzo millennio, che dà vita alla divertente commedia agrodolce (Im)perfetti Criminali, dal 9 maggio su Sky Cinema. Il regista Alessio Maria Federici ha sviluppato l’idea di Luca Federico cucendo perfettamente su Filippo Scicchitano, Guglielmo Poggi, Fabio Balsamo e Babak Karimi i panni di Riccardo, Amir, Pietro e Massimo, quattro guardie giurate non particolarmente brillanti né coraggiose, legate da un’amicizia indissolubile. Quando Amir, che ha una famiglia numerosa da mantenere, perde il lavoro, gli altri tre sentono di doverlo aiutare ad ogni costo. Passando da una pessima idea a un improvvisato piano criminale, i quattro amici si troveranno in un vortice di incontri, avventure e insidie, riservando qualche grossissima sorpresa.
Nel cast del film, prodotto da Sky, Cinemaundici e Vision, ben si inseriscono anche Matteo Martari, Greg, Pino Insegno, Anna Ferzetti, Massimiliano Bruno, Rocìo Munoz Morales.
Poco si può svelare della trama di questo arruffato, divertente poliziesco d’azione, che nasconde grossi colpi di scena partendo dall’audace colpo ad una fornitissima gioielleria messo in atto dai quattro amici per far riassumere quello licenziato in tronco. “E’ una banda molto umana, di perdenti, in cui ti puoi facilmente identificare. C’è molta solitudine tra loro, i sentimenti sono la loro consolazione”, spiegano gli attori presentando il film online con il regista.
“Dirigerli ed immaginarli è stata una sfida affascinante – confessa Federici -. Ho avuto la possibilità di raccontare una storia umana su più livelli narrativi. È stata un’avventura avvincente e complicata allo stesso tempo perché il rischio di svelare ciò che non si poteva rendeva tutto pericoloso e bisognava mantenere il giusto equilibrio narrativo”. Ha dunque cercato di dare una diversità ai due piani del racconto attraverso il modo di girare. “Quando dovevo raccontare la parte umana stavo vicino ai nostri protagonisti con la macchina da presa – spiega-, quando dovevo girare le scene d’azione usavo i campi larghi e la macchina mossa freneticamente cercando di utilizzare gli schemi visivi tipici dell’heist movie integrandoli nello sviluppo della storia”. La scelta della colonna sonora ha poi condizionato lo sviluppo della parte centrale e finale del film, assecondando la velocità dell’azione con ritmi e musiche che ricordano i famosi 007.