Poche novità e molti sequel tra le proposte di questi giorni
Chi ha voglia di ridere di gusto al cinema dovrà aspettare momenti migliori. Le commedie d’autunno, appena sfornate o in arrivo da Usa, Francia e da casa nostra, lasciano un po’ l’amaro in bocca. Prima delusione dall’attesissimo Niente da dichiarare? di e con Dany Boon, geniale autore del gustosissimo Giù al Nord, prontamente (e felicemente) da noi replicato con l’ altrettanto azzeccato Giù al Sud. La storia esasperata dell’odio tra belgi e francesi, (frustrati nel film per l’abolizione della dogana che li separa) che farebbe impallidire il più infervorato dei nostri leghisti, dà vita a qualche gustosa scenetta ma, più che altro, a una sfilza di luoghi comuni, difficili da trasformare in un’ora e mezza di risate.
Come avviene spesso (più che spesso) quando ci si sbriga a battere il ferro ancora caldo di successo (e incassi) del capofila, con “sequel” spesso scoloriti ma che, comunque, non deludono al botteghino. Temiamo dunque per i prossimi arrivi, anche nostrani. Ma si sa, la legge dell’incasso batte sempre quella della qualità. Poco succo anche spremendo Ma come fa a far tutto? con Sarah Jessica Parker in carriera che si stracanna per far quadrare i conti di moglie, madre e manager rampante. Solo lei riesce a trovare un boss temuto da tutti che le si squaglia davanti, perdonandole i casini che imbastisce per la fretta.
E un marito che l’adora anche se lei a letto sprofonda in un sacrosanto sonno ristoratore dopo l’estenuante via vai tra meeting e aeroporti. Neppure i figli accennano a qualche nevrosi! Credibile? Forse in qualche caso sì, visto che di donne che fanno salti mortali per conciliare pupi, pappe, fornelli e scrivanie, se ne contano parecchie. Ma certo non si sganasciano dal ridere rivedendosi sul grande schermo anzi, forse meditano vendetta! Insomma, una commediola all’americana che lascia il tempo che trova. Non solo per chi ci si riconosce.
E veniamo al “meglio”. Prodotto in casa. Il Salemme Baciato dalla fortuna che arriva il 30 sui nostri schermi. Per scriverlo ci si sono messi addirittura in sei (compreso l’ottimo Massimiliano Bruno, va a capire!) incollando i ruoli sul meglio sfornato da Zelig (Baz, Giacobazzi, Minaccioni, Graci) e snaturandolo. La storia, banalissima (ma che poteva dar luogo a una divertente commedia degli equivoci), diretta da Paolo Costella (nelle sale dal 30 settembre) di una vincita milionaria al superenalotto, non riscuotibile per mancanza della schedina (non giocata).
Sul “protestato” vigile urbano Salemme, che dilapida lo stipendio perché ligio alla smorfia come vuole la sua verace napoletanità, si apre il mondo bancario, di amici, ex e nuove mogli, che alla vigilia lo “schifavano”. Si poteva ricavarne comunque una commediola divertente, invece si calca la mano sui luoghi comuni dell’avida, scialba e bigotta ex moglie che lo tiranneggia per gli alimenti, della nuova moglie arrivista e infoiata (una sguaiata Asia Argento) che se la fa assai rumorosamente col capo del marito (un Alessandro Gassman ridotto a macchietta) nella cucina del ristorante che gestisce.
Non va meglio ai colleghi in divisa, uno scialbo Giacobazzi e un triste Dario Bandiera, alle prese con mogli a dir poco pedanti, in una sequela di scenette e dialoghi triti e ritriti. Flop per l’esordio nel comico della pur brava Nicole Grimaudo, qui pedante amica di Salemme, sfigata psicologa che lo sfinisce perché perda il vizio del gioco. Ora siamo in trepidante attesa degli Ex targati Vanzina. Chediamo troppo se speriamo in un ritorno, anche soltanto accennato, a quella commedia all’italiana che ci ha resi famosi nel mondo e di cui, il più delle volte, ci sentiamo orfani?