Il Dono e la Libertà religiosa sono stati i temi del Dīpāvali (o Diwali), la sola festività ufficialmente riconosciuta perché simbolo della luce, che coinvolge profondamente tutta la comunità induista del mondo.
Organizzata dall’Unione Induista Italiana(UII), Sanatana Dharma Samgha, l’ente religioso presieduto da Franco Di Maria Jayendranatha, che rappresenta gli induisti in Italia (circa 150 mila persone di cui 22mila italiane), l’iniziativa ha riunito a Roma, al Senato e all’ Ambasciata indiana, fedeli indù italiani o appartenenti alla comunità di immigrati indiani, rappresentanti di altre fedi, curiosi di approfondire la conoscenza spirituale di questa affermata realtà.
Per celebrare questa significativa ricorrenza è stata offerta un’occasione di festa e riflessione culturale, la mattina in Senato per un incontro che mirava al dialogo tra il mondo istituzionale e le comunità di fede, nel pomeriggio dopo un ottimo pranzo indiano sulla terrazza dell’ Ambasciata dalla vista mozzafiato sui tetti della capitale, l’accensione delle luci e una coinvolgente performance di danza rituale, alla presenza dei più noti esponenti spirituali delle comunità induista, buddhista, jainista e sikh e un gran numero di curiosi, si è tenuta una tavola rotonda per dare una corretta informazione sulle religioni in India, mettendo in evidenza soprattutto il significato del Dharma, come loro denominatore comune.
Nel corso del convegno in Senato, l’UII ha deciso di offrire un contributo finanziario di 10.000 euro prelevato dall’8×1000, a favore dell’ Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare istituito da Eurispes e da Coldiretti presieduto dall’ex procuratore antimafia Gian Carlo Caselli per sostenere l’attività di studio e monitoraggio sulle cosiddette agro-mafie.