Renzo Arbore dedica a Gianni Boncompagni un programma divertente e ironico come sono state le loro invenzioni radiofoniche e televisive portate avanti in un ventennio di indissolubile, inimitabile, fraterno sodalizio. NO non è la BBC, in onda giovedì 26 settembre alle21 precise su Rai2, fortemente voluta dal direttore della rete Carlo Freccero, è una serata speciale, unica e irripetibile con inizio a sorpresa, promette Arbore. “Ci siamo inventati una cosa strana per aprire il programma che spiega perché sia così leggero, allegro, come l’avrebbe voluto lui –preannuncia -, l’abbiamo registrato a via Asiago, teatro delle nostre prime malefatte radiofoniche, a cominciare da Bandiera Gialla”.
Non sarà un amarcord nostalgico, assicura, ma un collage dei momenti esilaranti che hanno contraddistinto una carriera geniale. Non mancheranno le immagini dei suoi successi televisivi e le testimonianze di Raffaella Carrà, legata a lui per lunghi anni, che ne racconterà l’aspetto sentimentale, Ambra e Claudia Gerini sottolineeranno l’aspetto ludico, e poi i ricordi di Magalli, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, che con lui diedero il via alle loro carriere artistiche. La sua spassosa ironia sarà ricordata da Fabio Fazio e Piero Chiambretti.
“Eravamo compagni di banco all’esame per programmatori di musica alla Rai – ricorda Renzo -, cominciò lì la nostra carriera. La sua personalità mi ha compensato, mi ha tolto la timidezza. Le sue battute non erano mai convenzionali, odiava il banale. Fummo i primi DJ della radio italiana, volevamo fare un programma chiamandolo Musica e Puttanate, non ce lo permisero, per scaramanzia lo chiamammo Alto Gradimento, fu un prototipo radiofonico che andò avanti per 14 anni, tutto improvvisato, senza mai scrivere un rigo. Una carriera all’insegna del sorriso, per far sorridere, anche dopo la cacciata dalla Tv pagata con cinque anni di esilio per alcune scenette irriverenti con Scarpantibus che lanciava rotoli di carta igienica, improponibili per l’allora pudibonda tv pubblica.
Arbore non crede ci sia un erede del grande Gianni, della loro mitica coppia. “Forse Fiorello, perché sa improvvisare. Potrei passare il testimone a Lillo e Greg, la loro satira e i loro tic sono molto vicini a noi due”.