Antiche tradizioni contadine raccontano che le rane, ma soprattutto i rospi, posseggano grandi doti di meteorologia; basta chiedere un po’ in giro e vi verrà risposto che la sera prima di un giorno piovoso si sentono concerti di gracidii…e chissà se Jacques-Rèmy Girerd, uno dei principali esponenti del cinema d’animazione europeo, ne ha mai sentito parlare. Fatto sta che con questo suo primo lungometraggio ci ha donato un’opera deliziosa, colorata di poesia ed arricchita da dialoghi che si fanno ricordare. “Josette, la segretaria dell’assemblea straordinaria, apre un grande libro e comincia a fare l’appello: (…) La Palude dei Pini? -Trentotto!; Lo Stagno della Giustizia? – Di nuovo trentotto!; La Cava della Fattoria? – Quarantuno! (…) Care amiche non c’è ombra di dubbio: le vostre indicazioni coincidono e corrispondono, con un’approssimazione di uno o due giorni, alle nostre stime. Ormai è certo: a partire dalla notte di luna piena pioverà per quaranta giorni e quaranta notti”: ecco la tremenda profezia delle ranocchie! Ed allora il garage – pollaio – ripostiglio – solaio, sostenuto da una camera d’aria gonfiata a dismisura, diventa una nuova Arca di Noè, in cui trova posto ogni sorta di animale. Ma si sa, la convivenza non è una passeggiata; tanto più quando insieme a Belabè la pecora, Capretta, Mucca, Cavallo, i fratelli Maiale, la coppia di elefanti Roger e Denis, Giraffa, i gatti Bernard e Françoise si ritrovano a vivere anche Lupo, Volpe, Orso, Zebra e Leone, carnivori per loro natura e costretti a cibarsi solo di patate, come canta loro il capitano accompagnandosi con la chitarra: «ma tutto oggi dovrà cambiar oppur la vita sarà infernal. Artigli e zanne sono vietate, qui tutti quanti mangeran patate».
Ferdinand non è certo l’unico umano a bordo; insieme a questo gigante dal pancione enorme c’è l’amata Juliette, dolce e buona, che tenta di mettere in pratica le stregonerie imparate dalla nonna paterna, usando uno sgangherato ombrello. E poi c’è il loro bambino Tom: dieci anni, felice della sua famiglia e del suo mondo e che trascorre la maggior parte del suo tempo insieme all’adorata amica Lili Lamotte, anche lei sull’arca. Ci sono anche altri personaggi, come Tartaruga ed i coccodrilli, ma chi vorrà sapere il loro posto nella storia…dovrà godersi questa pellicola! Piacerà ai bambini perché è emozionante e divertente e non soltanto a loro, perché è sospesa fra delicatezza ed ironia, poesia ed impegno sociale. «Brutalità e violenza! Sono questi i vostri mezzi per risolvere i problemi?…Qualunque sofferenza possa esserci nel cuore di un individuo, nulla può giustificare la vendetta. Coloro che prendono questa strada finiscono per perdere la ragione!…Quando si accende il fuoco della violenza (…) poi non si sa come spegnerlo». Speriamo che vadano a vederlo anche gli adulti; riflettere su questi argomenti certo non farà loro male.
di Caterina Pacenza