Esce nei cinema “From Paris with Love”, diretto da Pierre Morel
Non aspettatevi la solita spy-story. Qui si ride, di gusto, con un esilarante, inusuale, scatenatissimo John Travolta. Pelato, pizzetto, baffoni neri, megaorecchino, nel film di Pierre Morel From Paris With Love, prodotto e sceneggiato da Luc Besson (nei cinema con Moviemax), il nostro stavolta veste i panni dell’agente della CIA Charlie Wax, un tipo poco ortodosso, violento e senza peli sulla lingua, che piomba nella vita del ligio collega James Reese (Jonathan Rhys Meyers) sconvolgendola. Il giovane James vive tranquillo lavorando sotto copertura come assistente dell’ambasciatore americano a Parigi e dividendo l’esistenza con la bella e ingenua fidanzata Carolina (Kasia Smutniak). Wax atterra dunque a Parigi scatenando da subito un incidente diplomatico.
Sdoganato da James si mette con lui ufficialmente alle calcagna di pericolosissimi trafficanti internazionali di droga ma, in realtà, c’è un attentato terroristico da sventare. E cominciano a piovere fiumi e fiumi di proiettili e cadaveri, in una truculenta ma assai comica escalation di sparatorie, adrenalinici inseguimenti, nemici gettati a grappoli giù dalle scale, copiosa pioggia di polverina bianca dal soffitto bucherellato a colpi di mitra di un sospetto ristorante cinese. Preziosa polvere che James dovrà devotamente raccogliere in un vaso, ovviamente cinese, tra un arruffio di rottami e di cadaveri, per usarla come merce di scambio quando i nostri riusciranno ad avvicinare i nemici. Mentre il nostro ruvido e spietato killer spia Wax alla fine di ogni azione si ritemprerà con un mega cheeseburger servitogli in pompa magna da agenti segretissimi!
Un Travolta ironicamente comico come non si era mai visto e che dopo trent’anni di carriera è riuscito a girare un film in Francia. «Questo agente della CIA è un personaggio oltraggioso che mi offriva l’opportunità di fare qualcosa di diverso – spiega l’attore -. Personalmente non farei mai le cose che fa Wax, ma poter interpretare anche personaggi immorali è uno dei privilegi che hanno gli attori». Riguardo al suo nuovo look dice: «Avevo appena finito le riprese di The Taking of Pelham di Tony Scott con Denzel Washington dove avevo un look da duro, volevo differenziarmi un po’ da quel personaggio. Allora ci siamo sbarazzati dei miei capelli, mi sono fatto crescere il pizzetto e ho scelto di vestirmi da ‘soldato di fortuna’ con sciarpa, giacca di pelle e pantaloni da para’».
Una ‘rapata’ liberatoria: «Proprio come in Pulp Fiction dove l’inusuale taglio dei capelli alla tedesca dava al mio personaggio un tocco ero-trash. Il look è molto importante perché un film è un mezzo visivo». Ha trovato il suo compagno Rhys Meyers simpatico e divertentissimo: «Ha un bel senso dell’umorismo ed è molto professionale, ha i tempi giusti , ci puoi fare affidamento e sa tenerti testa quando decidi di cambiare qualcosa durante la scena». La sua formazione da ballerino, spiega, lo aiuta nelle scene d’azione: «Certe acrobazie somigliano molto a dei balletti, devono essere fluide. Mi piace l’azione ma non reciterei in un film scritto male. In questo film non c’è nulla di gratuito, per me è stato fisicamente molto impegnativo e mi viene da ridere perché sono vecchio per quello che faccio, la gente della mia età dovrebbe ammosciarsi, non caricarsi così».