Dal 7 ottobre nei cinema la commedia d’esordio di Mirca Viola
Mirca Viola si avvia sul percorso difficile della regia con una commedia corale, sui sentimenti, L’Amore fa male, nelle sale dal 7 ottobre. Per il suo debutto dietro la macchina da presa, ha scelto attori noti e amati dal pubblico (anche televisivo) come Stefania Rocca, Nicole Grimaudo, Paolo Briguglia, Diane Fleri, Claudio Bigagli e Stefano Dionisi e li ha avvinghiati in convulse ma trite storie di passioni, tradimenti e amori gay.
In testa c’è l’aspirante e vistosa attrice non più giovanissima avida di provini (Rocca), con l’amante avvocato attempato (Bigagli) che da anni mantiene negli agi lei e la figlia adolescente, ma non molla la famiglia. Lo molla invece lei, invaghitasi del giovane rampante che ha soccorso la figlia investita (Briguglia), che le mente sul fatto di avere mogliettina amorosa e prole, che lei però scoprirà ritrovandoli al matrimonio di un loro zio siciliano dove l’ha invitata la vicina.
L’austera e sessualmente frustrata dottoressa della porta accanto (Grimaudo), piantata dal marito gay (Dionisi), che la mancata “star” s’impegnerà a far risorgere a nuova vita, mettendo da parte le sue pene d’amore. Insomma, un’insalata di situazioni dejà-vu, scritte anche bene, ma condite con mano insicura dalla neoregista, che non lesina però begli scorci siculi, con musica e luci azzeccate. Che non bastano comunque a far decollare la storia, che s’avvita sui dolori di cuore delle protagoniste, sugli escamotage furbetti dei soliti maschi che non crescono mai.
«Del mio personaggio mi ha colpito la vita amara, volevo alleggerirla» racconta una Stefania Rocca che volutamente recita sopra le righe, indossando stivaloni e minigonne variopinti e vertiginosi per far colpo sui registi, che regolarmente la rifiutano. «Per lei avere una parte diventa un’ossessione, volevo farla capace di uscirne». È convinta che l’amore faccia più male alle donne che agli uomini. «Perché sono più abituate a cambiare, a evolversi, a modificare la propria vita, come accade nel film di Mirca – sostiene Stefania -. Quasi sempre è la donna che lascia, è più romantica, assolutista. L’uomo tende a restare dov’è, perdendo comunque l’entusiasmo».
A chi le chiede se per sfondare nel cinema bisogna “concedersi” risponde: «Se hai talento puoi rifiutarti. Anche se comunque per gli uomini resti sempre una mignotta!». «Del mio personaggio mi è piaciuta la conversione, il riuscire a uscire dalla sua gabbia di vetro e rimettersi in gioco» le fa eco Nicole Grimaudo che presto vedremo nel film-commedia surreale sul precariato Workers al fianco di Briguglia, in cui per lavorare sarà costretta a truccare i morti. Poi girerà Inguaiati diretta dal comico di Zelig Gianluca Ansanelli e prodotta dai Lucisano, in cui stavolta sarà lei la fidanzata gay di Paola Minaccioni, e pur di avere un figlio metterà in mezzo il suo ex, Dario Bandiera. Sempre storie di giovani e di coppie, più o meno scoppiate, di cui pullula il nuovo cinema italiano.