Immagini, immaginari, energie, di un taglio di tempo eccezionale e complesso della nostra storia: il decennio 1968-1977 dei giovani italiani che animarono le lotte politiche extraparlamentari. Li porta dal 6 aprile sugli schermi il regista Francesco Munzi col film documentario Assalto al cielo, prodotto da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema.
L’autore del film Anime nere compie un’immersione in alcuni dei più importanti archivi d’Italia (Luce, Teche Rai, Archivio del Movimento operaio, Cineteca di Bologna…) per intraprendere un viaggio visivo che non cerca il punto o conclusioni su una stagione, ma un’apertura su un discorso troppo spesso rimosso dal dibattito pubblico, in un momento (specie per i giovani) di messa in crisi della parola politica. Un discorso non soltanto retrospettivo, ma che mostra slanci, richieste, derive e sogni di tanti. Avvertiti ancora oggi.
Costruito esclusivamente con materiale documentario di archivio, il film racconta la parabola di quei ragazzi che, tra slanci e sogni, ma anche violenze e delitti, inseguirono l’idea della rivoluzione. Diviso in tre movimenti come fosse una partitura musicale, il film esprime il sentimento che oggi conserviamo di quegli anni, mescolando nelle scelte del materiale e di montaggio, memoria personale, storia, spunti di riflessione e desiderio di trasfigurazione.