In quest’epoca di ripensamento dell’istituzione “famiglia tradizionale”, a sei anni dalla legge sulle unioni civili e a sette da quella sul divorzio breve, la fiction invita a ragionare su chi siamo, chi stiamo diventando, chi vorremmo diventare. Tutto questo passando inevitabilmente e piacevolmente attraverso le vicende legali dello Studio Battagliaun ottimo, divertente legal drama sentimentaleunito alla commedia familiare, bendiretto da Simone Spada, prodotto da Palomar e Tempesta con Rai Fiction, in onda per quattro puntate su Rai 1 da martedì 15 marzo. Una serie tutta al femminile che parla di donne, madri, figlie, mogli o compagne, di sogni e desideri, di occasioni, di rapporti finiti o da cominciare. Ma parla anche di diritti e doveri attraverso agguerrite avvoccate divorziste che affronteranno gli aspetti più attuali del diritto di famiglia: unioni civili, accordi di riservatezza, tutela dell’immagine, famiglie omogenitoriali, congelamento degli embrioni, uso dei social media, diffamazione, eredità digitale.
Il cuore del racconto (ispirato alla fortunata serie inglese The Split e ottimamente riscritto per il pubblico italiano dalla graffiante Lisa Nur Sultan), sono le donne Battaglia: tre divorziste e una futura sposa per nulla intenzionata a seguire la strada professionale della mamma e delle due sorelle maggiori. A dar loro magistralmente volti e voci Barbora Bobulosa, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero. Quattro donne in fasi diverse della vita, ognuna coi propri sogni e turbamenti, unite da un amore profondissimo e da un’invincibile ironia che le ha sempre salvate, anche quando, venticinque anni prima, il padre (Massimo Ghini) se n’era andato.
Il caso portante delle quattro puntate è una controversa separazione coniugale, con protagonista la come sempre bravissima Carla Signoris. A fare da perfetto contraltare a questo colorito, variegato, tragicomico gineceo Giorgio Marchesi, Thomas Trabacchi e Michele di Mauro. Un racconto semplice ma innovativo, contemporaneo ma classico, per parlare d’amore in generale, di come lo viviamo, dove ci può portare, cosa significa e forse anche qual è il suo valore.
“Sono una madre cinica, tagliente, piacevolmente scorretta, che pur amandole si scontra con le figlie, adoro la sua ironia, il suo ferire con le parole senza scomporsi ”confessa Lunetta Savino, presentando la serie online con il cast. “Siamo tutte donne piene di sfumature, in gamba, combattive, in tribunale e nella vita privata” aggiunge Bobulova, la prima figlia. “E’ un mosaico familiare complesso, corposo, che non scivola mai nel sentimentalismo” aggiunge Dalmazio, la sorella di mezzo. “La terza sorella fa scelte di vita diverse – dice Occhionero -, tutti si possono riconoscere in questa famiglia e farsi delle domande”. “Il mio personaggio dice al marito ‘dammi il divorzio che merito’ – spiega Signoris -, ha mille sfaccettature, affronta situazioni molto dure che ne provocheranno forti trasformazioni”.
“Le donne sono il lato da cui è più interessante guardare il mondo (e gli uomini), con le loro complessità e contraddizioni – spiega Lisa Nur , presentando la fiction online con il cast-. Donne che passano più tempo al lavoro che a casa, che provano a tenere tutto insieme ma inevitabilmente perdono dei pezzi, che inseguono la loro felicità, qualunque essa sia. Perché anche l’idea della felicità cambia, come cambiamo noi”. L’autrice porta avanti un racconto contemporaneo e sfaccettato delle relazioni, di come finiscono, ma anche di come provare a non farle finire. Dei desideri, insoddisfazioni e aspettative che hai a 25, 35, 45 e 65 anni, e di come questi cambino con l’età, del cinismo che devi avere quando sei l’avvocato, e di come soffri quando invece il matrimonio che si sfascia è il tuo. “Questa fiction parla di rapporti uomo/donna, educazione dei figli, sesso, desiderio di maternità, padri separati, corsi prematrimoniali, insomma… di vita – aggiunge Nur -. Un vero prestige drama popolare, con l’ambizione di dire cose nuove sul tema più scemo, allegro e doloroso di tutti: gli affari di cuore”.