Due grandi installazioni dell’artista Yoko Ono, le performance di Isabella Rossellini e Monica Guerritore, saranno i pezzi forti di Icastica, il primo festival sull’arte contemporanea al femminile, protagonista per tutta l’estate ad Arezzo. La prima edizione di questa rassegna di cultura estetica internazionale proporrà eventi di architettura, teatro, danza e musica, dal 7 giugno al 1 settembre nel capoluogo toscano.
Installazioni, performance, convegni, spettacoli fra passato e presente sul tema del femminile, si snoderanno su un percorso di 4 chilometri, in venti luoghi, tra siti storici o appena inaugurati, nel cuore della città. Le opere delle quaranta artiste di tutto il mondo in concorso, giovani e affermate, “occuperanno” musei, prestigiosi palazzi, basiliche, le piazze più suggestive che diventeranno tappe di un percorso tra contemporaneo e rinascimental-medievale.
La Sala Sant’Ignazio, per esempio, ospiterà una grande installazione di Yoko Ono con 50 bare piene di terra da cui punta un albero di olivo, accompagnate da video e musiche suggestive. Nella basilica di S. Domenico la libanese Mona Hatoum esporrà a fianco di Cimabue; la spagnola Alicia Martin esporrà in piazza una sfera e una fontana monumentali fatte di libri; la finlandese Kaarina Kaikkonen rivestirà di abiti le Logge del Vasari. Tra le opere più suggestive un grande gonfiabile, mille uccellini in ferro, un mondo fatto di carta che l’artista colorerà col proprio corpo. Tra le performance in programma lo spettacolo “green-porno” di Isabella Rossellini, la Medea di Emma Dante in cattedrale, mentre Monica Guerritore reciterà versi di Leopardi e Dante, rivisti con l’ottica femminile. Non mancheranno musica e danza, col tango di Luciana Savignano, la danza contemporanea di Roy Assaf e Noa Shadur, il jazz di Anat Cohen e Maya Beiser.
«Il benessere porta alla superficialità, la crisi spinge i popoli a rinnovarsi, è uno stimolo per la produzione di qualità e eccellenza – sostiene l’assessore alla cultura del comune di Arezzo, Giuseppe Macrì -. La ripresa della dignità nazionale passa dai beni culturali, la cultura come momento di formazione di un popolo, di una civiltà. Torniamo a fare arte ad Arezzo come nel ‘300 e nel ‘400 con Simone Martini, Duccio Da Buoninsegna, Vasari. Icastica è la dimensione estetica della contemporaneità. Solo artiste donne non per farne un tributo o un enclave ma per riportare l’attenzione sulla figura femminile, non come oggetto d’arte ma come artista».