di Carlos Ruiz Zafón, Mondadori 2011 (1ª ed. 1995)
Francia, anni Trenta. Armand Sauvelle muore all’improvviso, lasciando la moglie Simone e i due figli, Irene e Dorian, a sopravvivere in gravi condizioni economiche. Simone, tormentata dai creditori, inizia a lavorare come insegnante e perfino la piccola Irene è costretta a ingegnarsi per guadagnare qualcosa.
Finalmente nell’estate del 1937 si presenta una buona occasione: a Simone viene offerto un posto di lavoro come governante nell’abitazione del ricco Lazarus Jann, noto ingegnere e proprietario di una fabbrica di giocattoli. La famiglia Sauvelle si trasferisce dunque nel piccolo paese di Baia Azzurra, sulle coste della Normandia, dove si trova Cravenmoore, la sinistra dimora di Lazarus Jann, abitata soltanto dal suo proprietario, dalla moglie inferma e segregata nelle sue stanze, e da una giovane domestica, Hannah.
Simone e i suoi figli credono di aver trovato la serenità, ma ben presto capiranno di essersi sbagliati. Una notte Hannah viene ritrovata morta all’interno del bosco che circonda Cravenmoore, e da quel momento una fitta rete di misteri e strani avvenimenti inizia a svilupparsi intorno alla figura di Lazarus Jann e alla sua strana dimora…
Con questo libro si chiude la “trilogia della nebbia”, una serie dai tratti leggeri e d’intrattenimento per ragazzi che però già mostra i contorni fumosi e gotici dei capolavori dello scrittore spagnolo. Qui siamo in Normandia, in un piccolo villaggio e in un luogo che ha i contorni sinistri e affascinanti al tempo stesso. Sono proprio le atmosfere l’elemento vincente del bravo artista della penna che riesce a rappresentare situazioni dove il confine tra il reale e l’irreale è appena accennato, quando la realtà sembra sgretolarsi come un pavimento sotto i piedi rivelando qualcosa di insidioso che aspettava solo di essere scoperto.
Per chi ama Zafón, Le luci di settembre è un piccolo gioiello gotico: delicato, persino un po’ timido, ma pieno di quella poesia scura che solo lui sa creare. E per chi ancora non lo conosce, è un invito: un romanzo breve che lascia intendere che, dietro ogni storia, anche la più semplice, c’è un mondo immenso e terribile che attende nell’ombra. Un po’ come una luce di settembre: dolce e malinconica, pronta a spegnersi e a ricordarci che tutte le cose belle, prima o poi, finiscono.