La drammaturgia di David Mamet sarà in scena al Teatro Eliseo di Roma dal 5 aprile al 30 ottobre. Il primo spettacolo nell’ambito di Io Mamet e tu , l’omaggio dedicato a uno dei più grandi commediografi americani dal secondo dopoguerra ad oggi è China Doll – Sotto scacco, in scena dal 5 al 24 aprile con Eros Pagni e Roberto Caccioppoli, regia di Alessandro D’Alatri, l’ultima attesissima opera di Mamet, scritta per Al Pacino e appena andata in scena a Broadway.
Due atti, due personaggi, un’atmosfera da legal thriller, adrenalina e nervi tesi sono il carburante di una drammaturgia che con battute, secche, incomplete, evocative, mantiene alta la tensione. Una versione contemporanea di Re Lear, dedicata al mondo della politica e della finanza, agli intrighi, alle alleanze e alle strategie che un uomo di potere mette in atto e dalle quali rischia di rimanere schiacciato.
In autunno, subito dopo la pausa estiva, andranno in scena contemporaneamente nelle due sale, Americani – Glengarry Glen Ross con Sergio Rubini, Gian Marco Tognazzi, Francesco Montanari, Roberto Ciufoli, Gianluca Gobbi (dal 27 settembre al 30 ottobre) e American Buffalo (dal 28 settembre al 23 ottobre) con Marco D’Amore regista e interprete con Vincenzo Nemolato e Tonino Taiuti. Due storie di inganni che, a distanza rispettivamente di trenta e quarant’anni, riflettono con lucidità i conflitti che caratterizzano la società moderna.
“Mamet è come il jazz, tradurlo per me è stato difficilissimo – spiega Luca Barbareschi, direttore artistico dell’Eliseo e da sempre promotore e divulgatore in Italia del drammaturgo statunitense -. I testi sono una serie di botta e risposta molto rapidi, puntini sospensivi e una quantità incredibile di pause. Ho provato con gli attori a trovare significati là dove sembrava esserci il vuoto. Concentrando le nostre energie sul non detto, ben presto abbiamo scoperto che il segreto della scrittura di Mamet è in quello che non è scritto. È il sottotesto che deve emergere. Tra una pausa e una mezza pausa c’è tutta la sua poetica e quando le unisci alla fine diventano musica. È come ascoltare un disco di Miles Davis”.
Con Miller, Mamet può essere considerato il capostipite della drammaturgia mondiale. Sono molti i suoi testi inediti in Italia che contengono le chiavi per leggere il nostro tempo. Le tre commedie presentate in questa prima fase del progetto sono indicative della poetica dell’ autore, vincitore del Premio Pulitzer per il teatro nel 1984 per Glengarry Glen Ross, due volte candidato all’Oscar per la sceneggiatura dei film Il verdetto e Sesso & potere. Mamet ha firmato anche diversi capolavori di Hollywood, tra cui Il postino suona sempre due volte e Gli intoccabili.