Racconti di storia dell’arte nella notte di RaiTre
Dobbiamo ringraziare il digitale terrestre se da gennaio potremo vedere in prima serata tv, su Rai Scuola, un bel programma sull’arte. Per ora dovremo accontentarci di seguire Artefacta dal 6 gennaio all’1.10 di notte su Rai3 o, dato l’orario, recuperarlo on line quando si vuole, sul sito di RaiEducational che l’ha ideato e realizzato.
Sei racconti di storia dell’arte che si dipanano dal cuore di Roma: Villa Borghese. Realizzati da Umberto Broccoli e Patrizia Cavaliere e affidati ad artisti solidi come Giorgio Albertazzi, Monica Guerritore, Gigi Proietti, Leo Gullotta.
«Ritorno dopo un decennio alla televisione con un percorso d’autore, un programma di respiro internazionale, realizzato con costi contenuti» sottolinea Broccoli, nato professionalmente in Rai, dov’è sopravvissuto solo grazie alla radio e poi approdato al Comune di Roma come sovrintendente alla cultura. Perché proprio Villa Borghese come epicentro del racconto? Perché artisti, letterati, musicisti, attori e intellettuali di tutto il mondo vi hanno trovato ispirazione e lasciato un ricordo.
Dunque letteratura, storia, costume, musica e cinema, comporranno un gioco di specchi fatto di filmati, dipinti e racconti legati insieme dalle nuove tecnologie. Il viaggio partirà dall’Accademia di Romania, affacciata sul parco, per raccontarne la nascita, con Scipione Borghese, descrivere gli Horti Luculliani e Sallustiani, il sepolcreto salario, le mura Aureliane con Porta Pinciana, teatro dello scontro tra Belisario e i Goti, l’arte bizantina. Il secondo racconto partirà dall’ Accademia di Daminarca con la descrizione di Roma fatta da Hans Christian Andersen, che la raggiunge in diligenza trainata da cavalli. Si chiude con una poesia di Apollinaire sul cavallo.
Dall’Istituto Austriaco di Cultura la descrizione di Piazza di Siena, le emozioni che la villa suscitò in Lord Byron, che li trasformò in poesia, con Gigi Proietti che recita i versi del Belli. Nell’Istituto Olandese di Cultura invece Broccoli estrae i colori di Villa Borghese, descritti da Van Gogh alla sorella. Il pittore ne ritrae i fiori esotici, come pure Arcimboldo, Warhol, Manet e Gauguin. Si passa poi alla musica anni ’30 del trio Lescano, ai Busti di uomini illustri del Pincio, belvedere naturale che abbraccia tutta Roma, descritto in una poesia del Petrarca.
L’acqua sgorga nella Roma di Flaiano raccontata da Giorgio Albertazzi e alimenta le sue mille fontane, il giardino del lago, il Casino nobile con la statua di Paolina Bonaparte, di cui Monica Guerritore leggerà una lettera. «A Villa Borghese sono passati tutti, da Freud a Fellini, da Bernini a Borromini ai Futuristi. L’arte è passata tutta da qui – commenta Broccoli -. Le accademie le fanno da corona, vista dall’alto è a forma di cuore. Questo programma racconta una grandissima esperienza umana, grandi artisti si sono uniti a noi a costo zero ma con l’entusiasmo a mille, solo per il gusto di raccontare. Sì, si può fare».
L’arte è finzione è, appunto, Artefacta, sottolinea Albertazzi, che a breve restituirà a Roma il Teatro dell’Arte di via Sicilia, a due passi da via Veneto, caduto in rovina, che ora sarà completamente ristrutturato, grazie a fondi privati, e rinascerà come spazio multifunzionale, strappato a progetti commerciali. «Sono figlio della televisione, professionalmente ci sono nato, ho fatto la regia di tanti sceneggiati – racconta l’artista -. Con Dario Fo abbiamo raccontato il Teatro italiano, manca solo il ’900. Da tempo volevo fare poesia, in Italia non sappiamo ‘dire’ i versi. La poesia non va capita – sottolinea Albertazzi -, è un suono, come il canto degli uccelli».