Little Richard, leggenda folle del Rock’n’Roll, non è più tra noi, ma vivrà sempre tra le note che ha saputo inventare negli anni Cinquanta. Richard Wayne Pennyman, georgiano, 87 anni vissuti fuori da ogni schema, tra i fondatori di quella musica che ha cambiato il mondo, immortale come il suo intramontabile Wop-bop-a-loo-mop … Tutti frutti.
Cresciuto in ambiente religioso, una dura gavetta nel mondo della musica nera, il principe del rock esplode nel 1955 con il brano Tutti Frutti, un successo immediato che cambia la storia, diventando però il cavallo di battaglia del cantante bianco Elvis. Tra gli anni ’50 e ’60 incide col suo stile inconfondibile capolavori come Long Tall Sally, Slippin’ and Slidin’, Good Golly Miss Molly. Sessualmente ambiguo, look eccessivo preso a modello da generazioni, voce acutissima accompagnata con furia al pianoforte, mal digerito dall’America puritana di quell’epoca.
In preda a crisi religiose lascia la musica, abusi di droga, una vita sessuale complicata anche da qualche problema giudiziario costellano una vita di follie, di episodi incredibili come il licenziamento dalla sua band per gelosia del geniale Jimi Hendrix.
Ha contribuito a inventare il Rock’n’Roll ma non ha saputo adeguarsi ai tempi che cambiavano, anche se le sue intuizioni sono state decisive per gli sviluppi futuri della musica Black.
Malgrado qualche problema di salute ha continuato ad esibirsi fino a poco tempo fa. Con lui se ne va un altro dei padri fondatori del Rock’n’Roll autore della colonna sonora di un’epoca in cui la musica annunciava al mondo da poco uscito dalla guerra che i giovani erano i nuovi protagonisti della società.