Lucy di Luc Besson aprirà il 67° Festival del Film di Locarno che si svolgerà dal 6 al 16 agosto nell’omonimo capoluogo ticinese sul versante svizzero del Lago Maggiore. ll programma quest’anno privilegia la sovrapposizione, la condivisione, lo scambio. E, come anticipazione privilegiata del Festival, domenica 3 e martedì 5 agosto in Piazza Grande due proiezioni gratuite: I predatori dell’arca perduta di Spielberg e I 400 colpi di Tuffaut alla presenza del protagonista Jean-Pierre Léaud che riceverà un Pardo alla carriera.
Cinema americano e Nouvelle Vague, due anime iscritte profondamente nel Dna del Festival diretto da Carlo Chatrian, come dimostra la presenza della regista francese Agnès Varda (che riceverà il Pardo d’Onore) di Olivier Assayas, di Víctor Erice e, nel Concorso internazionale, di registi come Pedro Costa, Paul Vecchiali, Martín Rejtman.
Da sempre Locarno privilegia un cinema libero, pronto a valicare le frontiere codificate dai generi e dall’industria. La vetrina principale è il Concorso internazionale con film di giovani autori a fianco di opere realizzate da maestri del cinema contemporaneo, che spaziando dalla finzione al documentario disegnando nuove geografie dell’arte cinematografica. Un viaggio intorno al mondo in 17 titoli, tra cui Cure – The Life of Another di Andrea; L’Abri di Fernand Melgar incentrato su un rifugio per senza tetto; il film d’esordio di Matthias Huser; l’avvincente Yalom’s Cure di Sabine Gisiger e la rilettura di Homo faber di Richard Dindo.
Spazio di ricerca e scoperta, laboratorio di idee e emozioni, il Concorso Cineasti del presente (riservato a opere prime e seconde di registi emergenti provenienti da tutto il mondo con produzioni low budget, documentari o film di finzione) propone 15 film in prima mondiale o internazionale con la presenza di Aleksandr Sokurov, che accompagnerà una serie di cortometraggi realizzati sotto la sua supervisione dagli studenti della Kabardino-Balkarian State University.
Spazio anche ai film in 3D con Adieu au langage di Jean-Luc Godard, Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon di Tsui Hark e l’ultimo film di Edgar Pera, Lisbon Revisited.
La nuova sezione Signs of Life indaga i territori di frontiera del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio con opere di registi riconosciuti ed emergenti in prima mondiale o internazionale in programmazione serale al Palavideo.
Il programma della Piazza Grande spazia da commedie corali a film drammatici, dal cinema indipendente americano a quello delle major per raccontare la varietà del mondo contemporaneo.
Tra gli ospiti Juliette Binoche e Mia Farrow, Armin Mueller-Stahl e Melanie Griffith (protagonista di Thirst, Pardi di domani), Jonathan Pryce e Jason Schwartzman.
Una grande retrospettiva racconterà l’avventura della casa di produzione Titanus (fondata da Goffredo Lombardo e oggi presieduta dal figlio Guido), gettando uno sguardo a quel laboratorio dove il cinema popolare e quello d’autore si confondono e si nutrono, con innesti di film di Freda, Bava, Tourneur, Ulmer, Corbucci, Fizzarotti, Matarazzo. Tra gli ospiti Dario Argento, che introdurrà la proiezione del suo primo lungometraggio, L’uccello dalle piume di cristallo, l’attrice e cantante Rita Pavone, che presenterà Non stuzzicate la zanzara di Lina Wertmüller e l’attrice Eleonora Brown, che introdurrà La ciociara e Amore mio.
Non mancherà la sezione riservata ai film svizzeri di successo distribuiti
nell’anno in corso a livello nazionale o internazionale, che saranno commentati in una tavola rotonda con critici cinematografici internazionali.
Gli Industry Days, dal 9 all’11 agosto, saranno una piattaforma di scambio e
di networking tra l’industria elvetica e i professionisti del settore provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada con proiezioni mirate, la sezione Carte Blanche quest’anno dedicata ai film brasiliani, iniziative e programmi volti ad incoraggiare il dialogo sui temi attuali dell’industria dell’audiovisivo.