La manipolazione della verità, il non detto svelato dalle videocamere per difendere la propria sicurezza sono al centro del thriller Security, dal 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e New. Scritto e diretto da Peter Chelsom, prodotto da Indiana Production con Vision Distribution, ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon, è interpretato da Marco D’Amore, che ne è protagonista accanto a Maya Sansa, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Muccino, Valeria Bilello, Ludovica Martino, Giulio Pranno, Tommaso Ragno, Beatrice Grannò, Antonio Zavatteri e la fotografia di Mauro Fiore, Premio Oscar nel 2010 per Avatar.
E’ il primo thriller Sky Original, che indaga le paure umane più recondite, mostrando come le apparenze siano sempre più ingannevoli. Forte dei Marmi d’inverno, è lo scenario dell’oscura vicenda che mette in scena le debolezze umane, ma anche la forza della verità, che può emergere solo quando la si cerca con vera determinazione.
Peter Chelsom, regista e scrittore di origini britanniche noto soprattutto per i film realizzati a Hollywood, ha una casa in Toscana da circa venti anni e ha voluto ambientare il film in questo piccolo angolo di paradiso estivo per i ricchi villeggianti. “Questa era la storia di una piccola ed elitaria comunità. La città doveva essere una sorta di microcosmo, isolato dal mondo esterno e gli uni dagli altri- spiega il regista presentando il film online con il cast -. Ovviamente, la storia è completamente inventata e il fatto che Forte Dei Marmi sembri il posto più sicuro del mondo, dove non succede molto d’inverno, funzionava benissimo per un thriller. Abbiamo girato il film poco prima del primo lockdown. Durante il montaggio, mi sono reso conto che davvero trattava il tema dell’isolamento all’interno di una comunità”.
D’inverno le giornate si accorciano, le notti si allungano e le ville diventano fortezze custodite da sofisticati circuiti di telecamere di sicurezza. Questa è una storia invernale, cupa, tesa e claustrofobica, che sconvolge le vite dei protagonisti e li cambia per sempre. Tutti contribuiscono a fare chiarezza o a nascondere la verità. Roberto (D’Amore) controlla le lussuose ville vuote attraverso un sofisticato sistema di videosorveglianza. La notte in cui una ragazza ferita chiede aiuto dai monitor partono le indagini sugli abitanti, pronti a manipolare l’ingarbugliata verità.
D’Amore confessa di non avere alcuna padronanza delle tecnologie che spiano la vita delle persone via web. “Piazzare un occhio esterno sulla realtà fa sentire più sicuri – sostiene- ma è anche una grossa minaccia alla tua vera sicurezza, alla tua libertà”. “I social ci proteggono e ci espongono, veniamo controllati dai muri che alziamo” gli fa eco Silvio Muccino, che nel film è un professore immaturo e narcisista con tante debolezze. “Spesso per difendere i propri cari si fanno ingiustizie- sottolinea Maya Sansa, nel film moglie in crisi di Roberto e aspirante sindaco -. Vivo a Parigi, dopo gli attentati terroristici pattuglie militari armate girano di notte in città. Trovo deleterio questo modo di dare sicurezza”,