Una meditazione sul rapporto dell’uomo con la natura e sul legame tra genitori e figli, arriva al cinema il 15, 16 e 17 aprile, col docufilm La canzone della terra (Songs of Earth), diretto e interpretato dalla regista norvegese Margreth Olin e prodotto da Liv Ullmann e Wim Wenders.
Margreth fa ritorno nella valle di Oldedalen in cui è nata, nel cuore della Norvegia, dove abitano i genitori. Per un anno intero filma il trascorrere del tempo e delle stagioni: il padre di 84 anni guida il suo sguardo tra le maestose vallate norvegesi, dove i ghiacciai si stanno ritirando e sono più evidenti gli effetti del cambiamento climatico. Il documentario custodisce così la memoria di chi è stato in grado di vivere in armonia con l’ambiente e di osservare la melodia della terra, una canzone in cui la bellezza della musica si sposa a parole di dolore e denuncia.
“Concludiamo il film con un appello di speranza – spiega la regista -.Il momento in cui mio padre pianta un nuovo seme accanto all’albero che suo nonno depose 130 anni prima. Le storie di mio padre stringono e ripristinano il legame forte con la natura. Il corpo e la mente di mio padre cambiano, questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui potrà condividere con noi la sua supplica. All’improvviso tutto sembra urgente. La sua generazione è davvero l’ultima ad avere la consapevolezza di come ci stiamo prendendo cura della natura? La soluzione potrebbe essere semplicemente ripristinare la connessione con noi stessi? Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, dobbiamo restare in ascolto del canto della terra”.