Tommy Lee Jones torna alla commedia dopo l’esperienza dei due Men in Black e si mette al servizio di un regista come Stephen Herek con film come Non dite a mamma che la baby sitter è morta al suo attivo, dunque esperto del genere “risate innocue per tutta la famiglia”. Ne L’uomo di casa il Texas Ranger Roland Sharp (Jones) viene incaricato di proteggere non una – sarebbe stato troppo banale – ma cinque testimoni di un omicidio, per di più cinque adrenaliniche e affascinanti cheerleader. Il ben assortito gruppetto è formato tra le altre dalla pop-star Christina Milian, vista di recente sul grande schermo in Be Cool e la Monica Keena di Freddy vs. Jason, L’avvocato del diavolo e Orange County. I tratti comici del film sono affidati alle simpatiche espressioni di Tommy Lee Jones ma soprattutto alle intrusioni di Cedric the Entertainer nei panni di uno spassoso ex galeotto ora sacerdote in una chiesa di provincia: divertente la disavventura con il cellulare nella prima scena del film e, un po’ più avanti, la gara di ballo tra lui e il gruppo delle “cheers”.
L’uomo di casa ha gli ingredienti giusti per un divertimento “familiare” unendo un pizzico di azione, con qualche esplosione e sparatoria ad effetto senza eccessi di violenza, a sentimento puro e a più livelli: il cuore del duro Ranger viene domato e risvegliato dal suo letargo grazie alla convivenza con le cinque ragazze che lo sottoporranno anche a un trattamento di bellezza prima di spedirlo, rimesso a nuovo, tra le braccia della sua fiamma. L’unica chance per un film come L’uomo di casa è il riuscire a comunicare allo spettatore lo stesso evidente divertimento di chi lo ha realizzato: se questa spensieratezza attraversa lo schermo bene, altrimenti vi annoierete a morte.
di Alessio Sperati