Questo film è per bambini o per adulti? Chi lo sa? Sta di fatto che questa flaccida commedia d’azione mette in scena Vin Diesel, l’omaccione di Hollywood per definizione in una situazione già vista quando il macho di allora Arnold Schwarzenegger fece il grande salto dai film ammazza-tutti alla commedia nel film di Ivan Reitman del 1994, Junior e ne I gemelli. L’aggravio sta nell’insostenibile stupidità degli avvenimenti e delle situazioni, che ne fanno una pellicola appena appena carina. Shane Wolfe, interpretato dal The Fast and the Furious” man Vin Diesel, è un marine che accudisce cinque bambini che hanno perso il papà scienziato assassinato dopo un’importante scoperta. Si trova allora ad avere a che fare con la ribelle Zoe, il problematico quattordicenne Seth, la piccola peste Lulù di otto anni e il neonato Tyler.
Wolfe deve fare i conti con tutto ciò che non ha mai imparato a fare: crescere dei bambini ed educarli e vedere il superfusto tra pannolini, ninne nanne e timidi approcci con la vedova per dieci minuti fa tenerezza, poi anche se il personaggio ironizza sulla sua condizione, si entra in uno stato di torpore che la dice lunga sulla qualità media dei teenager movie americani. L’atmosfera generale è quella di un’annacquata commedia Disney con smaccate citazioni al musical Tutti insieme appassionatamente, ma a parte Vin, i personaggi di contorno hanno quel finto calore familiare che sembra preso di peso dai telefilm e dalle “soap”. Chissà poi se ridicolizzare simpaticamente la categoria professionale dei marine possa servire realmente a qualcosa! Negli USA più ci si scompiscia sulla vita militaresca e meno la leggerezza prende il sopravvento. E se la prossima tata fosse Condoleezza Rice, o meglio una sua caricatura, ci sarebbero più motivi per pagare un biglietto al cinema?
di Vincenzo Mazzaccaro