“Si parte sul caso Tulliani, c’è qualcosa di enorme dietro la vicenda della casa di Montecarlo”. Massimo Giletti sforna questa patata bollente per il suo ritorno in tv, dal 12 novembre la domenica alle 20,30 su La7 col suo nuovo programma chiamato provocatoriamente Non è l’Arena. Il suo inviato Daniele Bonistalli ha marcato stretto il cognato di Fini all’aereoporto di Dubai, Tulliani infastidito si è rivolto alla polizia e, riconosciuto come ricercato, è stato fermato. “Il nemico lo devi studiare, lui scappa, non risponde, dietro c’è roba grossa – spiega Giletti -, se non arrivava il procuratore Pignatone quella vicenda sarebbe stata archiviata”. La sorpresa ‘leggera’ della prima puntata sarà Fiorello che terrà a battesimo il ‘debutto’ dell’amico Massimo.
E’ carico il giornalista-conduttore presentando la sua nuova sfida televisiva, partorita col collaudatissimo e fedele gruppo di lavoro, che metterà come sempre al centro della scena argomenti e protagonisti dell’attualità politica, sociale e della cronaca. Ma è triste, molto amareggiato per la “cacciata” dalla tv pubblica dopo 27 anni di onorato servizio. “Quando ti eliminano perché dai fastidio è una medaglia!”. Lo dice convinto, ma l’emozione gli vela occhi e voce. “Non sono più lo stesso, quello che ho vissuto mi ha marchiato. Esco da una tempesta umana vera, sono nato con la Rai – si sfoga -. Ho sbattuto la porta di chi non ha capito che le persone come me e la Gabanelli hanno una dignità. Non si può dire a uno con la mia storia professionale o fai il varietà o arrivederci. Si pensa che le persone si possano comprare, ma io e Milena apparteniamo a un’altra realtà”.
Che ora gli è stata offerta dall’emittente del gruppo Cairo che, come sottolinea l’amministratore delegato di La7 Marco Ghigliani “rimane l’unica per indipendenza, pluralismo, apertura a tutte le voci, con la centralità nell’informazione italiana. Giletti rafforzerà la nostra squadra”. Dichiarazione condivisibile, visto che la normalizzazione tentacolare dell’informazione che soffoca viale Mazzini ha spostato l’attenzione di molti sui Tg targati Mentana e sui vari talk show politici della rete, che si riescono a seguire senza venire travolti dalla rabbia.
Giletti non crede che sia stato Fazio passando a Rai1 a non volere un altro programma forte la domenica. “Mi sembra folle pensare che abbia chiesto lui la mia testa – commenta -. Ora come orario gli vado davvero contro, forse gli conveniva che andassi in onda alle 14. Noi abbiamo un quinto di quel budget ma una tv libera che può ancora raccontare”. E domenica lo farà Valter Lavitola, ex consigliori di Berlusconi finito nei guai giudiziari: “che sulla casa di Montecarlo non ha mai voluto parlare – sottolinea Giletti -. Se ospiti personaggi scomodi devi aspettarti certe reazioni e assumerti le tue responsabilità”. E lui, come sempre, non si tira indietro.
Su chi ha preso il suo posto la domenica pomeriggio su Rai1 non fa commenti. “Sarebbe inelegante dare giudizi, si commentano da sole, il problema non sono le Parodi ma chi al posto dell’informazione fa polpette!”.