Nella società degli uomini. E nel fondo della terra che si fa specchio del cuore più nero, del fondo del fondo dell’animo umano. Di quella parte istintivamente ma soprattutto culturalmente violenta, offensiva, irrispettosa, in modo tristemente gratuito. Il luogo è una miniera, gli uomini sono i padroni assoluti, dal dirigente all’operaio, le donne le vittime. Assolute, sole contro tutti e contro una legge che non c’è, una normativa che in un luogo come quello non le tutela. O, meglio, non le tutelava. Perché questo North Country – Storia di Josey diretto dalla neozelandese Niki Caro (che in molti hanno conosciuto grazie a La ragazza delle balene) e interpretata da Charlize Theron (in Italia per la promozione del film), affiancata dai bravi Sean Bean a Francis McDormand, parte da fatti realmente avvenuti, da violenze realmente subite da un pugno di donne accettate in miniera solo per conseguenza di una sentenza della Corte Suprema, scoraggiate in ogni modo possibile, ma capaci di denunciare spinte da una di loro che portò il caso in tribunale e alla fine vincitrici. Non a caso un’aula di tribunale è il luogo in cui la storia si apre e si chiude, il motore da cui tutto parte sul grande schermo per ricucirsi all’indietro e compattarsi sino alla svolta finale.
Ma, nel mezzo, sta non solo il percorso di una battaglia legale importante non solo per quelle donne, in quel luogo e in quel tempo, ma uno spaccato della vita in miniera, di cui abbiamo visto immagini ben più scoccanti ma mai donne che, prima ancora che con la durezza del lavoro, dovevano vedersela con i loro colleghi uomini desiderosi solo di umiliarle per punirle del loro semplice esserci, lì, in un luogo in cui si trovavano “Solo per togliere il lavoro ad altri uomini”. Duro ma alla maniera di un melò, sfaccettato lo avrebbe voluto il regista perché «Non vuole essere una storia in cui tutti gli uomini sono cattivi e tutte le donne buone» e peccato che le sole sfumature siano affidate alle buone intenzioni, alle parole e all’incedere didascalico; dolente ma energico perché, come dice la Theron, «Quello che incoraggia nella storia è l’istinto di Josey e il suo coraggio a sfidare tutti quegli uomini che vorrebbero solo scoraggiarla, umiliarla, mandarla via ma lei resiste e io l’ho amata anche perché sono affascinata dalle persone che non si rendono conto delle loro potenzialità e le scoprono solo trovandosi in situazioni estreme» ma poteva venir fuori ben altro con qualche azzardo in più e un minimo di coraggio.
di Silvia Di Paola