18 milioni di italiani coltivano il proprio orto in cortile o sul terrazzo di casa. Per loro e per quanti amano il mondo delle verdure naturali e apprezzano la birra e la buona cucina AssoBirra presenta la guida “Locali con orto amici della birra” che, per la prima volta, recensisce le cucine e gli orti di 20 tra i migliori locali italiani che offrono verdure autoprodotte e dove si può anche bere un buon bicchiere di bionda.
La guida, realizzata in collaborazione con l’enogastronomo Marco Bolasco, (scaricabile gratuitamente dal sito www.birragustonaturale.it), è una sorta di giro d’Italia attraverso venti ristoranti, osterie e trattorie che cucinano verdure autoprodotte, “a metro zero”, dove si può trovare anche una buona offerta di birre. Un vademecum degli abbinamenti più sorprendenti tra birra e prodotti dell’orto. Un’inedita mappatura dell’incontro tra ristorazione e agricoltura di prossimità, un fenomeno che arriva dall’estero e sta diventando sempre più di tendenza anche nel panorama enogastronomico italiano.
Cucinare con le verdure coltivate nel proprio giardino è una tendenza che conta diverse eccellenze della ristorazione mondiale: Il Rosemary’s a NewYork, con il suo orto sui tetti di Manhattan, il ristorante-serra De Kas di Amsterdam, il tristellato Arpège di Parigi. La Guida di AssoBirra dà per la prima volta una lettura italiana di questo fenomeno che si esprime a tutte le latitudini dello Stivale, in provincia ma anche nelle grandi città.
Secondo un sondaggio DOXA-AssoBirra 1 italiano su 3 coltiva l’orto e la birra è la bevanda preferita dai 42 milioni di appassionati di gardening. In Italia (dati Rapporto Eurispes 2014) esistono tra i 4 e i 6 milioni di vegetariani e di vegani, il 7,1% della popolazione. Ma sono solo l’avanguardia di un nuovo modo di approcciarsi al cibo, fatto di semplicità, prodotti naturali (anche fatti in casa) e cucina a basso impatto. La ricerca realizzata nel 2013 su un campione di 1000 persone rappresentative della popolazione maggiorenne, rivela che degli 8 italiani su 10 (42 milioni di persone) che praticano il gardening, circa la metà (23 milioni) coltiva piantine aromatiche sui balconi e nei giardini, il 24% coltiva piante da frutto, 1 italiano su 3 ha addirittura un piccolo orto. L’autoproduzione domestica, infatti, è incentivata dalla soddisfazione di mangiare qualcosa “fatto” con le proprie mani e, complice la crisi, dal desiderio di risparmiare sull’acquisto di frutta e verdura.
La filosofia green premia anche la birra. Per i 42 milioni di italiani con il pollice verde la bevanda must è proprio quella con il luppolo che percepiscono come naturale e sanno anche come servirla a regola d’arte. “Con questo opuscolo, abbiamo voluto esplorare le mille aree di contatto e complicità tra il mondo della birra e quello dell’orto – dichiara il presidente di AssoBirra Alberto Frausin. Un’operazione di servizio pensata tanto per l’appassionato di buona cucina quanto per chi vuole essere green anche a tavola. Grazie ai suggerimenti di Marco Bolasco potrà scoprire che esistono tanti locali in tutta Italia che condividono la sua filosofia e sperimentare gli abbinamenti più sfiziosi tra verdure e birra: una bevanda antica e naturale, a bassa gradazione alcolica, senza coloranti e OGM-free” .
“Orto e birra. A qualcuno potrà sembrare un accostamento nuovo – spiega Marco Bolasco-. Da un lato la birra, bevanda semplice e immediata, e al tempo stesso un prodotto affascinante che nasce dalla terra. Dall’altra parte un nuovo rapporto con l’agricoltura di prossimità, che va ben oltre l’acquisto di ortaggi da filiera certa, produttori locali o mercati e ha portato molti ristoratori a lavorare direttamente il proprio piccolo pezzo di terra. E siccome tutto questo nasce anche intorno ad una nuova cultura del gusto, birra e ortaggi sono uno splendido abbinamento. Dalle crudité alle zuppe, dagli asparagi alle zucchine, spesso i piatti a base di verdure trovano nel panorama birrario le sfumature e le compatibilità più originali e convincenti”.
Qualche consiglio? Il pinzimonio con olio e sale è perfetto con le Blanche. Per le verdure fritte, in pastella o al naturale, il matrimonio d’amore è con le Pils più luppolate. Le Weizen vanno provate con le verdure cotte in tegame o al forno, come spinaci, broccoli o cavolfiori. Mentre con la ratatouille bisognerebbe andare su una Lager dalle marcate tonalità di malto. La pasta al pesto “chiama” una Pils che ne contrasti il condimento. Mentre per i risotti con verdure o cipolla la scelta dovrà cadere sul carattere più netto di una Bock. La frutta può invece suggerire abbinamenti con l’universo delle Ale, “pescando” tra quelle dolci e scarsamente luppolate ottime con le crostate con marmellata o crema e frutta fresca. Il territorio delle birre di Abbazia, infine, spazia dai dolci leggeri, come i sorbetti di frutta fresca, fino a quelli a base di cioccolato e frutta secca.