Mentre giovani e adulti combattono lo stress fisico e emotivo causato da questa lunga e durissima pandemia, durante la quale, da oltre un anno, ogni media straripa di notizie su morti e terapie intensive, Sky ci propone una serie che parla proprio degli effetti devastanti causati da un virus letale che ammazza tutti gli adulti salvando solo i bambini.
I resti di una Sicilia post apocalittica riconquistata dalla natura fanno da sfondo al viaggio verso un nuovo mondo di Anna, l’ansiogena serie Sky Original prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa, creata e diretta da Niccolò Ammaniti dal suo romanzo omonimo, disponibile dal 23 aprile su Sky e NOW.
Lo scrittore firma anche la sceneggiatura con Francesca Manieri del distopico racconto di un mondo distrutto: una fiaba per adulti che narra l’incredibile viaggio che la giovanissima protagonista dovrà intraprendere fra le rovine della civiltà che fu in cerca di un futuro possibile per sé e il fratellino.
Autore e produttori si sbracciano a sottolineare che è la speranza a muovere tutta la storia, ma in un momento davvero così buio, in cui si sente un estremo bisogno di leggerezza, la messa in onda di una serie tv apocalittica forse poteva essere rimandata a giorni per tutti più sereni.
L’esordiente quattordicenne palermitana Giulia Dragotto (scelta fra oltre duemila candidate) è Anna, tenace e coraggiosa, che parte alla ricerca del fratellino rapito, Astor (interpretato da Alessandro Pecorella, 9 anni, anche lui alla sua prima apparizione in TV). Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un’isola ormai senza più leggi o istituzioni e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma (interpretata da Elena Lietti). Una sorta di manuale di sopravvivenza con le istruzioni per farcela. Ma giorno dopo giorno la ragazzina scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove.
Nel cast anche gli esordienti Clara Tramontano e Giovanni Mavilla, nei panni della perfida Angelica e di Pietro, ragazzino di cui Anna si innamorerà, e Roberta Mattei che nella serie sarà “La Picciridduna”.
Il synth-pop degli Alphaville, il rock psichedelico dei Mercury Rev, ma anche la musica italiana più iconica con Loredana Bertè, Mia Martini, Ornella Vanoni, Frank Sinatra, fino alle suggestioni tribali della partitura musicale originale firmata Rauelsson, formano la suggestiva colonna sonora.
Gli eventi prendono le mosse quattro anni dopo La Rossa, un virus che ha sterminato tutti gli adulti, il mondo è abitato solo da branchi di bambini selvaggi. In Sicilia Anna vive con il fratellino Astor al Podere del Gelso. Un giorno esce per cercare da mangiare e quando torna Astor non c’è più. Per ritrovarlo inizia un viaggio avventuroso tra i resti del mondo. Si scontrerà con i Blu, una comunità comandata da Angelica, la perfida regina che tiene con sé un adulto sopravvissuto che pare abbia il potere di salvarti dall’epidemia. Anna riuscirà a fuggire dalla villa di Angelica e a intraprendere un viaggio nella natura selvaggia verso il continente con il fratellino, nella speranza di trovare una cura per sé e per l’umanità.
“Raccontare un universo senza adulti è stata una sfida per tutti, soprattutto per scenografia e costumi si è dovuto fare un grande sforzo d’immaginazione per ricreare una Sicilia post virus – spiega l’autore presentando online la serie -. Abbiamo trasformato vecchie ville nobiliari in discariche, orfanatrofi abbandonati in campi di battaglia tra bande di bambini dipinti di blu, ricoperto le strade di terra, usato una fotografia né troppo cupa né troppo luminosa. La natura, libera dagli adulti, doveva emergere come la vera protagonista della serie, i resti della civiltà pietosamente coperti dal verde che riconquista i suoi spazi naturali”. Una serie solare ma che in un attimo, senza preavvisi, diventa buia e paurosa.