Le differenze in amore e la difficoltà ad accettarle sono al centro di Tutta colpa di Freud, commedia sentimentale al femminile che prende spunto dall’omonimo fortunato film di Paolo Genovese, che l’ha scritta e ne ha affidato la regia a Rolando Ravello, in ondain quattro puntate dal 26 febbraio su Amazon Prime Video e in autunno su Canale5, coprodotta da RTI con Lotus Production.
Protagonisti, Claudio Bisio, Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina, Luca Bizzarri, Luca Angeletti con la partecipazione di Claudia Pandolfi, Max Tortora, Stefania Rocca.
Una moderna commedia familiare che racconta la difficile condizione di uno psicanalista che, nonostante il successo sul lavoro, affronta con difficoltà la comunicazione con le tre figlie e la gestione dei loro problemi. Tre storie di ragazze viste attraverso il punto di osservazione privilegiato di un genitore, in questo caso di un padre divorziato.
Come nella vita si alternano momenti divertenti e momenti seri, la risata scaturisce spesso dal dramma, la parte divertente non è affidata solo alle battute ma alle situazioni, ridicolizzando il dramma e viceversa. Le emozioni portanti scaturiscono dall’archetipo dell’amore impossibile, per età, per orientamento sessuale e condizione umana ma che poi quando trionfa, trionfa davvero, perché ha dovuto superare tanti ostacoli.
Francesco è uno psicanalista milanese che da tempo concilia la professione con la non trascurabile condizione di padre single. Ha fatto di tutto per far diventare le figlie giovani donne consapevoli e indipendenti, ma quando anche la più giovane sta per lasciare il “nido”, ha un attacco di panico che, pensando a un infarto, lo fa correre al pronto soccorso. Intanto le figlie tornano a casa sconvolte da situazioni incasinate e lui si trova ad affronta con difficoltà la comunicazione con loro e la gestione dei loro problemi. Proprio come il calzolaio che va via con le scarpe rotte.
“C’era tanto materiale già scritto, ho reinventato un po’ la storia che prende una propria strada, diversa da quella del film originale di sette anni fa, con personaggi più approfonditi”, racconta Genovese, presentando il film online con il cast, tranne Bisio, assente perché colpito dal covid. Non ha voluto curarne la regia perché, spiega, era importante cambiarne il punto di vista, la messa in scena e Rolando aveva già dimostrato con i suoi film di saper raccontare bene le dinamiche umane. “Tortora e Bisio sin dal primo ciak hanno improvvisato, tanto, dovevo inseguirli con la macchina da presa” sottolinea Ravello. E tutti si dichiarano pronti per una seconda serie.