Nei cinema il nuovo film di Paolo Genovese con Raoul, Ambra e le Iene
C’era proprio bisogno di leggerezza, di tornare a sorridere al cinema con la commedia all’italiana, ironica e garbata, che fa riflettere sui “vizi” del nostro tempo. Ci riesce bene Immaturi, firmato dal bravo Paolo Genovese, che Medusa porterà in 500 sale dal 21 gennaio. Raoul Bova, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Ambra Angiolini, Anita Caprioli, Luisa Ranieri, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu sono ex compagni di liceo ormai alle soglie dei quaranta che devono rifare l’esame di Maturità annullato dal ministero. Ragazzi mai cresciuti, come Ricky Memphis, che non vuole schiodarsi dalla casa dei genitori (Giovanna Ralli e uno strepitoso Maurizio Mattioli) o come Bova, psicologo infantile, che non ce la fa a digerire la notizia di una prossima paternità, o come la Bobulova, madre single in carriera che non trova il tempo per una vera storia d’amore, o come Ambra, schiava del sesso. Tutti con tanta voglia di continuare a giocare, come ai tempi del liceo, nella casa al mare che li vide studenti e dove ora, tra un libro e l’altro, troveranno il coraggio di guardarsi dentro, uscire allo scoperto e… finalmente crescere.
«La maturità? È da sempre il mio incubo ricorrente, come gli esami di terza media e di quinta elementare – dice Bova -. Gli esami non finiscono mai, mi terrorizzano tutti». Anche il quarantaquattrenne Paolo Genovese, li ricorda ancora con paura: «Erano un buono spunto per raccontare cinque pezzi della mia generazione ‘incompiuta’. Ma vi prego – si raccomanda- , non chiamatela commedia generazionale. È un film che vuole raccontare come tanti nostri coetanei si siano trovati in un mondo molto più difficile da vivere. A differenza dei nostri genitori noi siamo orfani di ideali, abbiamo pochi punti di riferimento, ci siamo rifugiati nella non scelta, prendendo le cose con il sorriso e un po’ più di leggerezza».
Genovese, reduce dal successo dei “Babbi Natale”, si è concentrato sulle singole storie dei personaggi, dando al film più registri: comico, serio, sentimentale. «Ho scelto la chiave della commedia nostalgica venata di sentimento – spiega – con una parte divertente che consiste nel far ricalare mentalmente i personaggi nel passato remoto, facendo riemergere meccanismi di ventenni in un corpo di quarantenni». «In un libro di Paolo Nori – ricorda Luca Bizzarri – si diceva che i nostri nonni dovevano costruire il mondo, i nostri genitori volevano cambiarlo e a noi hanno solo chiesto di non rompere troppo le scatole. C’è sempre mancata una spinta forte».
Nella colonna sonora, oltre all’inedito Immaturi di Alex Britti c’è la cover di Born To Be Alive riarrangiata da Paolo Kessisoglu. «È nato tutto davanti al mio computer – racconta l’attore – guardando le immagini girate e risentendo la canzone di Hernandez. È stato un bel rischio, ma è qualcosa di bello e diverso, come il film». Medusa spera dunque di ripetere il successo (e gli incassi) dei film con Bisio, con Aldo, Giovanni e Giacomo, o con Checco Zalone, (che ha già superato i 30 milioni di euro). «È un momento positivo per il cinema italiano e soprattutto per Medusa – dice raggiante l’amministratore delegato Giampaolo Letta -, non solo per i film comici, anche per quelli d’autore. Un successo che spiega anche come sia cambiato il rapporto con il pubblico che per pregiudizio negli ultimi anni non andava più a vedere certi film. Speriamo di scardinare quella pigrizia anche nel periodo estivo».