Presentato ieri a Roma “I Love… Marco Ferreri”, documentario sul geniale regista de “La grande abbuffata”
Volti noti dello show-biz italiano sono intervenuti alla presentazione del docu-film di Pierfrancesco Campanella dedicato a uno dei registi meno ricordati del nostro cinema, Marco Ferreri. Indagine su una dimenticanza, potrebbe dirsi l’excursus filmografico sul regista milanese, realizzato a vent’anni dalla sua scomparsa, che parte da una scena onirica, quella di uno scimpanzé disteso sulla sabbia con New York come sfondo. Si tratta proprio di una scena di Ciao maschio di Ferreri. Da quel sogno ricorrente nasce il desiderio di capire chi fosse quel regista così anticonformista e irriverente, e così il “corpo narrante”, interpretato da Fabrizio Rampelli mai inquadrato in volto, ripercorre la filmografia di Ferreri andando da Dillinger è morto a Il seme dell’uomo, da Non toccare la donna bianca a La grande abbuffata, da Ciao maschio a L’ultima donna. Nudo e crudo come pochi altri, il cinema di Ferreri si spinge verso la critica più estrema alla contemporaneità, al post ’68, con l’uomo ridotto a scimmia nuda in stile Desmond Morris e donna idolatrata quale sorgente di vita. I frammenti sono alternati ad interventi di personaggi, attori, critici e uomini di spettacolo che hanno in qualche modo avuto a che fare con Marco Ferreri: Michele Placido, Orio Caldiron, Emanuele Pecoraro, Mario d’Imperio, Franco Mariotti e Fabio Melelli. Presente alla sala Intrastevere di Roma anche Piera degli Esposti, protagonista di Storia di Piera, sua autobiografia scritta insieme a Dacia Maraini. L’attrice offre il suo commosso ricordo del regista, a volte duro, a volte lodevole nei confronti delle sue muse ispiratrici.