Se è vero che l’Italia è un Paese di ristoratori, è arrivato per loro il momento di mettersi in gioco. Dall’11 marzo, ogni giovedì su Sky Uno e Now OW TV, tornano le sfide tra famiglie sulla base delle più importanti abitudini culinarie in Family Food Fight, primo cooking show in cui ai fornelli si cimentano 7 famiglie di professionisti, gestori di ristoranti, agriturismo, trattorie sparsi sul territorio nazionale. Per sei puntate, i quartetti gareggeranno in una sfida senza esclusione di colpi, mettendo in campo tutte le proprie abitudini, non solo a tavola ma anche nella gestione di una cucina professionale, e portando in scena tutte le ricette che più contraddistinguono le loro zone d’origine ma anche la propria storia familiare.
Le 7 famiglie che si presenteranno ai nastri di partenza della seconda edizione di Family Food Fight arrivano da Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Calabria. I loro componenti, impegnati nella gestione quotidiana di attività spesso tramandate di generazione in generazione tanto quanto i valori che li legano al cibo e alla buona tavola, hanno una età compresa tra i 16 e gli 80 anni.
A valutare i piatti e i comportamenti delle famiglie tornerà il trio già protagonista nella prima edizione. Lidia e Joe Bastianich, madre e figlio e Antonino Cannavacciuolo, Chef 4 stelle Michelin che negli anni ha fatto della veracità e del calore tipici del Sud Italia i suoi punti di forza in cucina e non solo. I tre assegneranno il titolo di Campioni d’Italia di Family Food Fight, con un premio finale da 100 mila euro.
Molti saranno ospiti che animeranno le prove: tra cui Costantino Della Gherardesca, protagonista di una prova ispirata agli Anni Ottanta, l’iraniana Afsaneh Ahmadi, il filippino Dario Guevarra, la russa Evgeniya Lasytchuk e l’eritreo Yonas Tesfamichael Yeshak. Ogni puntata si svilupperà su tre prove con cui verranno testate la capacità delle famiglie di esprimere la propria passione per la cucina sia all’interno della loro comfort zone sia confrontandosi con imprevisti sempre diversi, ma anche le loro abilità nel gestire una cucina professionale, con la suddivisione dei compiti e il rispetto delle richieste dei clienti, proprio come avviene nel proprio ambiente naturale, nella loro sala, con le loro pentole e davanti ai loro fornelli.