Tailleur, rossetti e tacchi a spillo per una versione ironica e contemporanea di As you like it di William Shakespeare in cui trionfa la libertà di amare, oltre i generi, le forme e le convenzioni. Roberta Torre, regista capace di ibridare stili e linguaggi, firma la nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova, in prima assoluta fino al 2 luglio al Parco dell’Acquasola di Genova. Se già Shakespeare giocava con un pubblico consapevole del fatto che tutti i personaggi erano interpretati da uomini (non essendo permesso alle donne di recitare), la girandola di travestimenti e scambio di ruoli al centro della trama è qui amplificata dall’interpretazione delle Nina’s Drag Queens, apprezzato collettivo di attori e danzatori che del travestitismo hanno fatto il proprio marchio di fabbrica.
“La maschera prende il suo antico significato di nascondimento – spiega la regista – per rivelare la natura mutevole e fluida dei personaggi, che svelano chiaramente un antico segreto, oggi finalmente sulla bocca di tutti: si è indifferentemente maschi o femmine, o piuttosto si è maschi e si è femmine, a seconda dei casi e delle circostanze, dell’evenienza e del sentimento, della possibilità e della necessità, così come ci piace o a vostro piacere”.
Lo spettacolo è anche un incontro di generazioni diverse: le Nina’s Alessio Calciolari, Gianluca di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo (che cura anche la traduzione e la drammaturgia) e Ulisse Romanò saranno affiancati da quattordici attori appena diplomati alla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, pronti a cantare e danzare sulle coreografie di Claudia Monti, al ritmo delle musiche originali composte da Mario Conte o su iconici brani degli anni Sessanta e Settanta.
Sono questi, infatti, i riferimenti temporali che Roberta Torre sceglie rispettivamente per caratterizzare la Corte regale e corrotta da cui scappa Rosalinda, la protagonista dell’opera, e la foresta di Arden, dove trova rifugio tra hippies e figli dei fiori, spacciandosi per un ragazzo di nome Ganimede. Dopo i mille equivoci che da sempre divertono il pubblico, la commedia shakespeariana arriverà al suo lieto fine in un tripudio di matrimoni.