Conoscere ciò che vogliamo veramente e non rinunciarci mai, è uno dei compiti più difficili che tutti affrontano nella vita, e che spesso non riescono a realizzare. Come dimostra la regista spagnola Icìar Bollaìn nell’ottimo e originale film Il matrimonio di Rosa, con Candela Peña, Sergi Lopez, Nathalie Poza, Ramon Barea, Paula Usero, nelle sale dal 16 settembre con Officine UBU.
Una storia al femminile, molto ben scritta e interpretata, che mostra persone vere, riconoscibili, fragili, contraddittorie,coraggiose, pronte a ricominciare da capo…famiglia permettendo. Perché proprio qui si trova il secondo tema del film: come se ricominciare da capo non fosse già abbastanza complicato, ci sarà sempre qualcun altro che si metterà in mezzo per complicare le cose.
Rosa ha un lavoro estenuante, un fratello ingombrante, un padre troppo presente, una sorella piuttosto sfuggente, un fidanzato che riesce a vedere a stento e una figlia che si è appena separata con due bambini. Abituata ad anteporre i bisogni degli altri ai suoi, Rosa sta per compiere 45 anni e la sua vita non solo è fuori controllo, ma è molto lontana dall’ essere qualcosa che può definirsi “sua”. Decide così di dare uno scossone alla propria vita e afferrarne le redini, o almeno tentare di farlo, decidendo di sposarsi con se stessa.
Dietro l’idea di sposarsi con se stessi, che potrebbe sembrare assurda, ce n’è una più profonda di impegno e rispetto per sé: è l’idea che per essere rispettati dagli altri bisogna prima rispettare se stessi, e che per essere amati bisogna prima amare se stessi. E di conseguenza, avere il coraggio di portare avanti questo impegno nel corso di tutta la vita, “finché morte non ci separi”. In questi matrimoni c’è anche la volontà di andare controcorrente, se necessario, di imparare a dire di no, a disobbedire, cosa che le donne, per cultura e storia, sono poco avvezze a fare.
Il matrimonio in solitaria sembra essere ormai diventato un fenomeno internazionale, spiega convinta la cinquantaquattrenne regista madrilena. “Le donne di tutto il pianeta, Spagna compresa, da sole o in compagnia di familiari e invitati, hanno iniziato a sentire il bisogno di ‘impegnarsi’ per se stesse in una cerimonia che prende in prestito tutti gli elementi del matrimonio convenzionale come le promesse, l’abito, l’anello e persino la luna di miele… tranne un piccolo dettaglio: lo sposo”.