Un errore della giustizia minorile ha privato per un decennio una ragazzina di sette anni della propria famiglia. Quel calvario è raccontato su Canale5 con fermezza e delicatezza da Simona e Ricky Tognazzi per tre domeniche nella fiction L’amore strappato, affidata all’intensa, emozionante interpretazione di Sabrina Ferilli e Enzo Decaro.
Una storia forte, lacerante, sorprendente, assolutamente da non perdere, che si spera riesca ad accendere un faro sui tanti guasti provocati da sentenze sbagliate che provocano ferite impossibili da rimarginare. Come è realmente accaduto alla famiglia Lucanto (cui la fiction si ispira molto liberamente), che ha voluto testimoniarlo alla presentazione stampa del film. La ragazzina fu improvvisamente strappata alla famiglia per sottrarla alle molestie sessuali attribuite al padre, che poi fu completamente scagionato dall’infamante, infondata accusa.
Angela Lucanto, passata dall’ orfanotrofio a una famiglia adottiva senza più notizie dei suoi, oggi neomamma finalmente serena, racconta questa sua terribile e incredibile vicenda nel toccante libro Rapita dalla giustizia, scritto con Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella. A portarla in tv la piccola Elena Minichiello con, tra gli altri, Valentina Carnelutti (la mamma adottiva), Marco Falaguasta (lo zio materno), Emanuele Salce (il rigido Pubblico Ministero del tribunale dei minori), Isabella Oldovini (la psicologa infantile), Primo Reggiani (il giovane avvocato difensore) e lo stesso Ricky Tognazzi nei panni del grande avvocato difensore che però non riuscirà a evitare il carcere al suo assistito.
Il vero padre di Angela si dice ancora molto provato da quel calvario, un danno creato a suo dire per motivi economici. “Numerosi magistrati onorari del minorile hanno interessi nelle case famiglia – denuncia-. C’erano tutti gli elementi per verificare, la vicenda poteva essere chiusa in pochi giorni. L’assoluzione è un atto di riparazione, anche se il dolore non si ripara” .
La fiction ripropone questo incubo a lieto fine, che coinvolge, spiazza, commuove, entusiasma, come la vita di chi non si arrende di fronte alle ingiustizie pur di far vincere la verità. Ferilli e Decaro, toccati profondamente da questa storia di ingiustizia, ci hanno davvero messo l’anima per calarsi negli scomodi panni dei protagonisti con passione e delicatezza. Considerano un privilegio portare a conoscenza della gente un nervo ancora scoperto della nostra società. “Sabrina ha dato potenza alla donna che non ha mai dubitato del marito, dando una grandissima lezione d’amore” sottolinea Simona Izzo Tognazzi che l’ha guidata per tre mesi sul set. “E’ una storia d’amore con la A maiuscola – aggiunge Ricky-, nel girarla ho avuto brividi nella schiena, ho pianto, Sabrina e Enzo sono due giganti”. E vedendoli recitare non si può che dargli ragione.