“Di nuovi presentatori ce ne sono tanti in Tv, l’unico ad avere ottant’ anni sono io. All’inizio eravamo quattro, sono il solo sopravvissuto, fatemi vivere!”. E’ sereno ma fermo Pippo Baudo nel replicare a quanti hanno storto il naso alla notizia che dal 2 ottobre torna ancora lui nel pomeriggio festivo di Rai1, al timone per la tredicesima volta dell’ ormai quarantenne Domenica Inn. E invece era ora di ridare lo scettro di un programma festivo seguito soprattutto da gente matura, a un supercollaudato professionista come lui e non sperimentare altre mezze calzette incapaci, ma super raccomandate da politici e potenti consorti.
Lui, l’inossidabile, con la sua carica inesauribile, sarà affiancato dalla spumeggiante, ironica Chiara Francini, affermata attrice di cinema e televisione al suo debutto da conduttrice di uno show lungo quasi due ore. Un’ora e quaranta per l’esattezza, perché mezz’ora gli è stata “rubata” dall’Arena di Giletti campione di ascolti che lo precede, e questo a Pippo un po’ gli brucia, e non lo nasconde al giovane direttore della rete Andrea Fabiano durante la presentazione alla stampa dello show. Dove sfodera parecchi dei suoi assi nella manica: gli ospiti stellati che arricchiranno le puntate, a cominciare da Eleonora Giorgi che ha svelato i suoi segreti in un libro, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti protagoniste del nuovo film di Cristina Comencini, Fiorella Mannoia con l’anteprima del suo singolo, Combattente.
Superpippo annuncia che darà molto spazio alla musica italiana, ripercorrendone la storia con un’orchestra di 12 elementi diretta da Bruno Biriaco e con la giovane cantante e ballerina Manuela Zero, già star del Bagaglino, che darà voce anche alla sigla di apertura, diversa ad ogni puntata, mentre Chiara gli dedicherà la filastrocca in note ‘O Pippo. Va fiero anche del nuovo studio di Cinecittà, in stile anni ’90 rivisitati, che ospiterà un centinaio di persone di “pubblico vero”, con un palco per le esibizioni delle compagnie teatrali. Non trascurerà i libri, anche scomodi, assicura, aprirà uno spazio ai giovani talenti, trascurerà invece il web perché fuori dalla sua portata e perché, sottolinea “essere spiati è la morte dell’individuo”.
“Farò cultura –promette-, dobbiamo fare audience in quantità e soprattutto qualità”. Staremo a vedere.