Da venerdì 13 settembre in prima serata su RaiUno
Due ore di spensieratezza per regalare alla gente un po’ di serenità. È lo scopo di Tale e quale show, il programma sull’arte di trasformarsi condotto da Carlo Conti che da venerdì 13 settembre, in diretta in prima serata, ha riaperto la stagione dell’intrattenimento di RaiUno. In questa terza edizione, lo show prodotto in collaborazione con Endemol Italia approda nel megagalattico Studio Nomentano 5, il più grande d’Italia, completamente digitalizzato e sfolgorante di luci. Qui fino al 29 novembre si sfideranno come imitatori dieci nuove star: dal signore dei presentatori Fabrizio Frizzi all’ex Pooh Riccardo Fogli, dal re delle fiction Kaspar Capparoni alle cantanti Fiordaliso a Silvia Salemi, dall’attrice Chiara Noschese (figlia del geniale Alighiero, precursore degli imitatori) ad Amadeus, all’ex velina Roberta Lanfranchi, all’ex concorrente a Miss Italia Clizia Fornasier, all’attore Attilio Fontana (fratello della coach del programma Maria Grazia). A giudicarli ancora Loretta Goggi, Christian De Sica e Claudio Lippi. Ciliegina sulla torta, stavolta però fuori concorso, il comico Gabriele Cirilli con le sue strabilianti “missioni impossibili” che hanno avuto inizio dall’ imitazione di tutti e tre i Ricchi e Poveri.
Per tutti estenuanti ore di prove di ballo, canto e trucco, sotto la guida dei coach Emanuela Aureli, Dada Loi e Silvio Pozzoli, che li aiuteranno a raggiungere la perfezione fisica, mimica, vocale di personaggi come Rita Pavone, Renzo Arbore, Marco Mengoni, Piero Pelù che apriranno la sfida. Carlo Conti non teme la concorrenza della fiction mafiosa di Canale5 con Virna Lisi e Sabrina Ferilli: «Il nostro show ha un’alchimia particolare che piace al pubblico, c’è un grande lavoro dietro le quinte e tanto entusiasmo da parte di tutti – spiega -, io sono solo il timoniere di questa nave che va fortissimo». Non nega che ci sia una sorta di ritorno ai classici varietà della Rai, ricchi e garbati. «Certi sapori non si perdono ma – precisa Conti – bisogna saperli attualizzare, sapendosi rimettere anche in discussione». «Cerchiamo sempre di sperimentare, è l’unica strada, fondamentale in una tv digitalizzata che offre centinaia di canali», gli fa eco il direttore di Rai1 Giancarlo Leone, sottolineando soddisfatto che la sua rete ha la leadership da ben 37 settimane nonostante l’assenza di eventi sportivi.
Tremano invece di fronte alla prova di canto Capparoni («Hai già un cane in famiglia, Rex», lo sfottono i colleghi), Frizzi e Amadeus. «È tardi per imparare – si schermisce Kaspar -, cercherò di non fare una macchietta dei miei personaggi, un attore cerca sempre di dare personalità a ciò che interpreta». «Ho il vocione ma temo che mi si rompa – mette le mani avanti Fabrizio, che intanto cerca idee nuove per poter tornare al più presto al suo ruolo di conduttore -. Tutto serve a crescere, Conti mi ha chiesto di partecipare al gioco con signorilità e gentilezza, condurrò me stesso per mano in questa nuova avventura, faticosa ma molto divertente, con affetto e ironia, facendo attenzione ai dettagli». Si fa forza ricordando la sua bravura nell’imitare i politici, come Prodi e Berlusconi bambini che a scuola si facevano i dispetti. Amadeus è invece convinto che «A casa scorreranno lacrime quando mi sentiranno cantare!».
«Non prendiamo in giro il personaggio, cerchiamo di entrargli nell’anima e nella testa» spiega Fiordaliso, che ricorda quanto era brava a imitare Gianni Morandi. «Ci tenevo tanto a partecipare a questo show – racconta -, ho studiato prima del provino. Amo le sfide, mettermi in gioco, ma quando mi sono vista truccata mi sono messa a piangere: a 57 anni vedermi un’altra mi ha emozionata». «Io mi spavento vedendo allo specchio come sono diventato», dice ironico Fogli, che considera questo gioco “una magnifica regressione” a quando, prima di sfondare nella musica, faceva il verso ai vari Morandi, Villa, Di Capri.
Dal canto suo Silvia Salemi spera che questo show l’aiuti a vincere la sua timidezza cronica. «È una scuola che ti fa superare i tuoi limiti e arricchire il tuo bagaglio – dice -. Imitare vuol dire ammirare, stimare, imparare dalla fisicità e dalla personalità altrui». Una grande novità per lei che finora ha fatto solo la cantautrice. «È un’occasione per completare il mio percorso artistico – sostiene Silvia -, c’è teatro, danza, mimo, intrattenimento, e c’è la tv, un mezzo per me nuovo».
A Lippi, invece, imitare mette ansia. «Sento ancora molto la mancanza di Gigi Sabani, lo si ricorda poco – si lamenta -. La donna è attrice per antonomasia, più brava dunque a interpretare le caratteristiche di un personaggio». «Ho avuto coraggio a tornare a casa, in tv – confida Loretta Goggi -. Il papà di Chiara mi ha dato il là come imitatrice, lei è bravissima, mi piacerebbe tornare a far coppia con un Noschese. Non è vero che quando imiti non hai personalità, sei tutto e di più, aggiungi sempre qualcosa al personaggio, ognuno ci coglie qualcosa di personale». Concorda Christian De Sica; «Mi dicevano che imitavo papà, invece facevo Sordi e lui diceva che gli dovevo tutto. In fondo pure mio cognato, Carlo Verdone, è diventato grande facendo l’imitatore». Per i tre giurati sarà imbarazzante giudicare i colleghi. «Ma sono talmente bravi – dicono – che sarà una passeggiata di salute».