Christian De Sica ritorna alla regia dopo Simpatici e antipaticidel ’97, lascia a casa il suo collaudatissimo partner Massimo Boldi e si esibisce con l’amico Paolo Conticini sul palcoscenico della commedia musicale The Clan. Progetto nato per il teatro e che, a dire del suo autore, ci tornerà nel 2006, la quarta regia di De Sica Jr. vuole essere un omaggio al mitico Clan Sinatra-Martin-Davis con una pur necessaria e rispettosa presa distanza attraverso una parodizzazione di base. La storia parte da Roma dove i riparatori di moto Franco e Dino (De Sica e Conticini), decidono di partire con le loro Harley fiammanti per un grande e importante raduno degli “Hells Angels” di Las Vegas. Qui hanno qualche difficoltà ad ambientarsi ma ricevono l’aiuto di Samuele (Sebastien Torkia), barman di origini siciliane e aspirante showman. Quando la fortuna sembra non voler più sorridere ai due malcapitati turisti, arriva un’agente di spettacolo dal promettente nome di “chiappe d’oro” a proporre un provino che potrebbe cambiare la loro vita per sempre.
Tra l’autocitazionismo e l’autolesionismo, De Sica compie la sua personale “fuga dal Natale” per tornare all’altra sua grande passione mai espressa fino in fondo: lo show musicale. Mordendosi la lingua per non cadere troppo nel genere musical il regista mescola la sua visione neon e lustrini con un occhiolino al cinema di Sergio Corbucci, più ancora che a quello dei Vanzina. Tutto americano il viaggio di arrivo, compreso il raduno di harleisti – veri “Hells Angels” californiani – nel deserto del Nevada con i loro esemplari unici, il resto del film è stato girato tra Roma e Sofia: in quest’ultima in particolare, nel teatro dell’NDK, sono state realizzati gli spettacoli del Clan, con un corpo di ballo quasi interamente bulgaro. Un grande investimento emotivo quello di Christian De Sica che sembra aver adottato la filosofia De Laurentiis sul modo di fare film: male che vada ti sei divertito e ti sei fatto una bella vacanza con i tuoi amici. Vi sono momenti riusciti come l’esecuzione del brano All My Way con gigantografia di Sinatra alle spalle di De Sica ma prima e dopo è buio totale. Un’occasione in più per rivalutare Neri Parenti.
di Alessio Sperati