Al cinema si parla spesso di premesse deluse e The Forgotten è certamente nella “top ten”. Il film di Joseph Ruben si basa su un incubo, per altro poco originale, avuto dallo sceneggiatore Gerald Di Pego, che, al risveglio, è corso a prendere carta e penna. Il concetto è semplice: se il “ricordo” che una persona ha di un’altra potesse venir modificato, quella persona, a tutti gli effetti, non sarebbe mai esistita. Se sparisse il sottoscritto probabilmente non se ne accorgerebbe nessuno, se non qualche creditore indignato, ma se una madre perdesse il suo bimbo di otto anni forse il ricordo sarebbe molto più forte, rabbioso, inespugnabile. È dunque Julianne Moore a prestarsi al ruolo di madre addolorata, motivo sufficiente per attendersi molto dalla pellicola, che compie tuttavia una svolta strutturale in tempi molto brevi, trasformandosi da credibile dramma familiare a puntata speciale di X-Files della durata di un’ora e mezza. Telly Paretta (Moore) passa ore a guardare foto e filmini e a rivedere quel giorno in cui accompagnò il suo Sam verso l’ultimo viaggio. D’un tratto le foto scompaiono, così come i filmati, il suo piccolo è stato in qualche modo “rimosso” dal mondo ma non dalla sua mente, che lo ricorda vividamente quasi fosse ancora lì.
Eppure tutti intorno a lei, marito e psicanalista compresi, sostengono che Sam non sia mai esistito, e che le sue siano solo delle allucinazioni. A breve però Telly incontra un altro papà smemorato che non ricorda nulla della sua piccola Lauren ma ha la casa tappezzata di ingiustificati ed infantili graffiti. Chiarito ed accettato il genere di film che si sta guardando si può scegliere se andare avanti o meno: mentre un losco figuro del tutto simile a un “T-1000” inizierà a perseguitare i due genitori in fuga, i fan della Moore e di film come Lontano dal paradiso si alzeranno dalla poltrona mentre quelli dello sci-fi gradiranno l’inaspettata sorpresa. Beninteso il film offre anche qualche finezza, non per nulla è costato oltre 40 milioni di dollari. In primis il regista, capace di creare momenti di suspence come già dimostrato in film come A letto con il nemico, L’innocenza del diavolo o Verdetto finale, e la Moore, credibilissima nella parte iniziale del film, un po’ meno nelle scene più deboli come quella del duello nell’hangar con il suddetto T-1000. E ancora, parlavamo forse di rimozione? A questo proposito l’effetto speciale usato per la “rimozione” fisica di un personaggio è davvero ‘cool’. In conclusione The Forgotten è un fanta-thriller dai contenuti molto poco originali, ma dal ritmo piuttosto dinamico. Da scegliere con cognizione.
di Alessio Sperati