La commedia italiana anni ’90 torna sul grande schermo dal 7 febbraio con Gli anni belli, opera prima di Lorenzo d’Amico De Carvalho, giovane erede di una famiglia votata al cinema dalla capostipite Suso Cecchi d’Amico, geniale sceneggiatrice delle migliori pellicole dolci-amare del dopoguerra.
Una co-produzione internazionale tra Italia, Portogallo e Serbia, con protagonisti Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta nel filmi genitori di Elena (Romana Maggiora Vergano)sedicenne contestatrice e politicamente infervorata che trova indigesto passare le vacanze in campeggio con mamma e papà. Le sorprese cominceranno con l’arrivo nel vecchio camping trasformato dai gestori nel rampante villaggio vacanze “Bella Italia” dall’inconfondibile impronta berlusconiana, tra le mode divulgate dal neo italico governatore.
La vicenda, trita e ritrita, già pluripercorsa nei vecchi film di stampo vanziniano, sceneggiata dal quarantenne regista con la moglie-regista Anne-Riitta Ciccone, è ambientata nell’estate del 1994 nel dopo tangentopoli gestito dal Cavaliere. Elena, con lo spirito rivoluzionario più consono agli anni ’70, un padre rigido insegnante di greco e una madre comprensiva casalinga iperprotettiva, vorrebbe abbattere questa nuova realtà, distratta però dai suoi propositi incandescenti da una comitiva di coetanei dediti a falò, schitarrate e vecchi scherzi da spiaggia.
,“Gli anni belli è il racconto di formazione di una generazione, la mia, nata in una società super-privilegiata, tra la fine della guerra fredda e il procedere dell’integrazione europea che promettevano un futuro di pace, libertà, ed eterna crescita economica – racconta il regista -. Un mondo perfetto, contro il quale sentivamo comunque l’urgenza di ribellarci. Il modo migliore di affrontare questo tema era la commedia”. Per questo film, coprodotto anche da sua zia Silvia d’Amico, ha scelto l’anno in cui il Paese sembrava sul punto di spiccare il volo verso una nuova vita, dopo aver fatto piazza pulita della vecchia classe politica, della stagione buia della corruzione e dell’estremismo politico e guardava al futuro con entusiasmo, pur rimanendo profondamente divisa al suo interno. “Abbiamo cercato di ricatturare il sapore dell’estate – sottolinea Lorenzo-, di quella estate della vita di cui ognuno conserva per sempre nel cuore il ricordo”. Senza sentire però la necessità di riverderlo banalmente riproposto in pellicola.